Il nuovo titolo coniato dall’Ue per “coprire” il piano di riarmo
di Redazione
In una gara a chi conia nomi, sigle e acronimi, l’Unione Europea non sarebbe seconda a nessuno. Negli ultimi giorni ha fatto capolino il piano «Readiness 2030», in cui sono comprese le azioni che il Vecchio Continente dovrebbe essere capace di mettere in campo in caso di crisi (anche bellica). Il nome è un monito: l’Europa deve essere pronta, «ready», appunto. In realtà, «Readiness» è il modo in cui Bruxelles ha raccolto il grido d’allarme di diversi leader europei, Meloni compresa: il nome del piano di riarmo, «Rearm Ue», non rassicurava i cittadini. Meglio traslarlo in un contenitore meno “bellicista”. La sostanza non cambia.
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