Scomparso Vladimiro Zagrebelsky, magistrato dei diritti umani
di Redazione
Giudice della Corte europea dei diritti dell'uomo, firmò sentenze che lasciarono il segno. Aveva 85 anni, colpito da un malore mentre era in vacanza in Val d'Aosta. Cordoglio del Pd, M5s e Anm

È scomparso il giudice Vladimiro Zagrebelsky. Aveva 85 anni. Giudice della Corte europea dei diritti dell'uomo, magistrato rigoroso e studioso raffinato (fratello di Gustavo, ex giudice della Consulta) ha dedicato la vita alla tutela della legalità e dei diritti fondamentali.
Il decesso sarebbe avvenuto a seguito di un malore nel tardo pomeriggio di ieri, nella sua casa di villeggiatura a Gressoney-La-Trinité, in Valle d'Aosta.
Figura centrale del diritto italiano Vladimiro Zagrebelsky è stato giudice della Corte europea dei diritti dell'uomo dal 2001 al 2010,
«Come amministrazione comunale ci uniamo profondamente al cordoglio della famiglia. Siamo profondamente addolorati», dichiara il sindaco di Gressoney-La-Trinité, Alessandro Girod.
Zagrebelsky fu chiamato a dirigere l'Ufficio Legislativo del Ministero della Giustizia e la Direzione generale dell'organizzazione giudiziaria fra il 1998 e il 2001, quando fu eletto dall'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa come giudice della Corte europea dei diritti dell'uomo. Rimase alla Corte di Strasburgo fino al 2010, svolgendo un ruolo determinante nello sviluppo della giurisprudenza europea in anni di profonda trasformazione. Le sue sentenze hanno segnato alcuni dei passaggi più delicati nell'evoluzione del sistema europeo di protezione dei diritti fondamentali, si è battuto per una giurisprudenza capace di incidere concretamente sugli ordinamenti nazionali, rifiutando ogni forma di giustizia meramente simbolica.
«Profondo cordoglio» esprime la segretaria del Pd, Elly Schlein. Ha dedicato la sua vita alla difesa dei diritti, della giustizia e della legalità. La sua è una perdita profonda per l'Italia», scrivono gli esponenti M5s in commissione Affari costituzionali del Senato e della Camera.
«È stato un grandissimo magistrato, straordinario. Il mio primo capo, con lui ho iniziato a fare il mio lavoro. Una persona di una cultura, di un'intelligenza e di una capacità di prevedere il futuro straordinarie», afferma il presidente dell'Anm Cesare Parodi, intervenendo all'Aria che Tira.
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