Mosca ha stilato la lista dei “russofobi”. C'è anche Mattarella

Nell'elenco si citano frasi che secondo il Cremlino rappresenterebbero esempi di “hate speech” nei confronti della Federazione. Meloni: ennesima operazione di propaganda. Tajani convoca l'ambascia
July 29, 2025
Mosca ha stilato la lista dei “russofobi”. C'è anche Mattarella
Ansa |
C'è anche Sergio Mattarella nella lista dei russofobi stilata da Mosca. Un elenco di dichiarazioni pubblicato sul sito del ministero degli Esteri russo e presentato come un'antologia di discorsi d'odio nei confronti del governo di Putin. Una lunga serie di frasi considerate lesive della dignità della Federazione, «esempi di manifestazioni di russofobia» che, nelle intenzioni del Cremlino, dimostrerebbero la malafede della propaganda occidentale. La citazione del capo dello Stato è quella pronunciata nel discorso all'Università di Marsiglia, il 5 febbraio scorso, durante il quale il presidente della Repubblica avrebbe tracciato un parallelo tra le guerre di conquista del Terzo Reich tedesco e l'attacco russo all'Ucraina.
La mossa rischia di alimentare un cortocircuito diplomatico. Antonio Tajani ha convocato l'ambasciatore russo per manifestare il suo disappunto rispetto a «una provocazione» inaccettabile e sulla quale il ministro degli Esteri pretende spiegazioni. Ma è a Palazzo Chigi che l'irritazione supera il livello di guardia. La nota con cui Giorgia Meloni, prima ancora di difendere il Colle, sbatte in faccia a Mosca la posizione italiana «al fianco dell'Ucraina brutalmente aggredita», dà la misura del fastidio procurato dalla vicenda. Poi la premier bolla l'inserimento del capo dello Stato nella lista come «l’ennesima operazione di propaganda finalizzata a distogliere l’attenzione dalle gravi responsabilità» del Cremlino, «ben note», rimarca, e «condannate fin dall'inizio» dalla comunità internazionale.
La black list, anticipata da Repubblica, comprende profili istituzionali di 13 Paesi dell'Unione europea e della Nato. Per l'Italia figurano anche il titolare della Difesa, Guido Crosetto, e lo stesso Tajani. Tra gli altri esempi di hate speech, ci sono quelli del cancelliere tedesco Friedrich Merz, del presidente francese Emmanuel Macron, del segretario generale della Nato Mark Rutte (tre episodi) e dell'Alto commissario per la politica estera della Ue, Kaja Kallas (ben sette). Un solo caso per gli Usa: l'uscita via X del senatore Lindsay Graham sulla possibile reazione degli Stati Uniti nel caso in cui Mosca non dovesse rispettare l'ultimatum di 50 giorni (poi ridotto a 10), imposto da Donald Trump per agevolare la pace con Kiev: «Se Putin e gli altri si chiedono cosa succederà al giorno 51 consiglio loro di telefonare all'Ayatollah».
Immediate la manifestazioni di vicinanza a Mattarella da parte della politica. Quella dei presidenti di Camera e Senato, Lorenzo Fontana e Ignazio La Russa, e poi dei leader delle principali forze parlamentari. La segretaria dem Elly Schlein parla di un atto «inaccettabile, grave e inqualificabile», esprimendo al capo dello Stato «il sostegno degli italiani» e la «piena solidarietà dal Partito democratico». Giuseppe Conte stigmatizza le «vili intimidazioni del governo russo» e mentre Matteo Renzi esprime «orgoglio per il nostro presidente», Carlo Calenda si scaglia contro «i dittatori russi». «Al fianco» del capo dello Stato anche il leader di Avs Angelo Bonelli.
Sponda maggioranza ci sono le dichiarazioni del capogruppo FdI in Senato, Lucio Malan («respingiamo con sdegno l'attacco a Mattarella»), di Massimiliano Romeo per la Lega e del senatore azzurro Maurizio Gasparri, ma è solo una rappresentanza del fiume di note stampa fatte circolare nel giro di qualche minuto. Non parla Matteo Salvini, il che non aiuta a fugare i dubbi di una parte dell'opposizione sulle sue posizioni rispetto a Putin. Riccardo Magi di Più Europa lo fa notare: «È francamente assurdo che il vicepremier Salvini non abbia espresso solidarietà al presidente della Repubblica. Forse ha ancora in mente il progetto dello scambio tra due Mattarella con mezzo Putin, ma almeno oggi salvaguardi il ruolo che ricopre o la correità con il Cremlino nell'attacco al nostro Capo dello Stato sarebbe insostenibile».

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