L'Abi denuncia: per le banche Irap doppia

Legge di Bilancio: avviato il mega-ciclo di audizioni (quasi 80 parti sociali). E la Federazione dei mediatori: rialzo della cedolare secca non serve a nessuno
November 4, 2025
L'Abi denuncia: per le banche Irap doppia
Palazzo Chigi/ ANSA
Con le audizioni di ieri ha preso il via di fatto la sessione di Bilancio in Parlamento. I lavori, affidati in prima lettura al Senato, hanno visto la convocazione di quasi 80 rappresentanti di parti sociali e associazioni fino a giovedì (15 minuti a testa) davanti alle commissioni Bilancio riunite per fare le proprie osservazioni.
Dall'allarme sui Lep-Livelli essenziali delle prestazioni agli strali per il rialzo delle tasse sugli affitti brevi, dalla richiesta di alleggerire il Fisco sui professionisti alla scarsa attenzione per le politiche “verdi”. È una miscellanea di richieste, rilievi e proposte quella che emersa. Ieri ben 26 gli auditi, tra associazioni, consigli di categoria, fondazioni in rappresentanza di svariate categorie: dal cinema alle banche, dagli affittuari alla sanità privata e le famiglie, solo per citarne alcuni (e una suora, Anna Monia Alfieri, membro dell'Usmi-Unione superiore maggiori d'Italia).
Banche, con aumento Irap aliquota al 7,4%. La più attesa era l’audizione dell’Abi, dato che le banche sono fra le più colpite dalla manovra (4,4 miliardi annui). Il dg dell’associazione, Marco Elio Rottigni, si è soffermato soprattutto sull'aliquota complessiva dell’Irap a seguito dell'aumento di due punti percentuali (anche per le imprese di assicurazioni), relativamente ai periodi d'imposta 2026, 2027 e 2028: alla fine sarà del 7,4% per banche e intermediari finanziari, che già sono soggetti a una maggiorazione di 75 centesimi e alle ulteriori maggiorazioni regionali applicata nella generalità dei casi agli istituti, ha detto Rottigni, che ha rimarcato come invece «per la generalità delle imprese l'aliquota Irap è il 3,90%». Inoltre l’impatto delle misure «sarà su tutte le banche», anche le piccole, e - per la parte sulle deducibilità fiscali - produrrà 800 milioni di minori ricavi entro il 2030. In ogni caso, «ancora una volta le banche hanno mostrato il loro appoggio alla situazione generale di contesto», ha aggiunto il direttore generale. Intanto al vicepremier Antonio Tajani (FI), «pare giusto che le banche e le assicurazioni diano un contributo, ma è ingiusto vessarle: si rischiano effetti opposti», anche per i cittadini.
Affitti brevi. L'aumento al 26% della cedolare secca sulle locazioni brevi è «irragionevole e fortemente discriminatoria, poiché penalizza in modo diretto l'intera categoria dei mediatori immobiliari, e colpisce proprio coloro che garantiscono la trasparenza e la regolarità del mercato», ha sottolineato Maurizio Pezzetta, vicepresidente vicario di Fimaa Italia-Confcommercio, aggiungendo che in sintesi «non serve a nessuno».
Estensione dell’assegno unico. «Riteniamo urgente estendere l’assegno unico almeno fino ai 21 anni, nella consapevolezza che la vita reale delle famiglie renderebbe ragionevole coprire fino a 24, perché è proprio allora che esplodono i costi universitari e non solo. Ribadiamo inoltre la necessità di introdurre una detrazione del 19% per i libri di testo della scuola secondaria. Infine, pur apprezzando il taglio dell’aliquota mediana Irpef, evidenziamo che un taglio proporzionale al numero dei figli a carico avrebbe reso la misura più incisiva sulle famiglie con figli a carico, rimanendo sostanzialmente nella copertura finanziaria indicata», ha dichiarato su questo capitolo Adriano Bordignon, presidente del Forum delle associazioni familiari.
Serve più coraggio sul Fisco. La manovra è «equilibrata», ma serve «un po’ più coraggio» per alzare la platea del taglio Irpef e in particolare affrontare il «problema di fondo» non risolto dell’equità orizzontale, «perché lavoratori autonomi pagano più tasse dei dipendenti: ogni euro di imposta al dipendente, per il professionista sono 4 euro», hanno denunciato i rappresentanti di Confprofessioni.
Focus su emergenze sociali. «Ci sembra che gli obiettivi, per qualche misura condivisibili, tendano essenzialmente a concentrarsi su due temi: il contenimento del deficit al di sotto del 3% e il sostegno ai ceti medi. Sono orientamenti comprensibili dal nostro punto di vista, ma crediamo che la manovra debba porre maggiore attenzione ad alcune emergenze sociali, in particolare al contrasto delle disuguaglianze, all’investimento sulla coesione sociale e sulla sicurezza sociale». Così Maurizio Mumolo, direttore del Forum nazionale del Terzo settore. «Sul tema della povertà, non possiamo che riscontrare positivamente l’aumento di stanziamenti per l'assegno di inclusione per 500 milioni di euro. Tuttavia non possiamo non considerare il fatto che a oggi beneficiano di questa misura 647mila famiglie a fronte di una povertà che aggredisce circa due milioni di famiglie».
La legge è attesa nell’aula di palazzo Madama dal 24 novembre: una data quasi certamente destinata a slittare. Per le modifiche parlamentari il provvedimento - che in tutto vale 18,7 miliardi - prevede una “dote" da 100 milioni l’anno.

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