Feltre ha revocato la cittadinanza onoraria a Mussolini (col voto di FdI)
Nella cittadina del Bellunese ci fu lo storico incontro con Hitler poco prima della caduta del regime. Gli alpini avevano pronto un attentato per eliminare i due dittatori, saltato all'ultimo momento

Il voto decisivo di un consigliere di Fratelli d'Italia ha permesso ieri sera l'approvazione, da parte del Consiglio comunale di Feltre (Belluno) della delibera che revoca la cittadinanza onoraria conferita nel 1924 a Benito Mussolini. Analoga decisione, mesi fa, era stata assunta dal consiglio comunale di Salò, dove ebbe sede il governo della Repubblica sociale italiana.
Il consigliere Denis Zatta ha giustificato il suo sì per il fatto che l'iniziativa avrebbe potuto ingenerare «bagarre e spaccare la maggioranza», riferisce oggi il Corriere del Veneto. La richiesta, secondo l'opposizione di centrosinistra , è arrivata contestualmente all'intitolazione di una piazza a Giacomo Matteotti, una scelta di coerenza con il passato della città di Feltre, insignita della Medaglia d'argento al Valor militare per la sua lotta partigiana. «Una rivalutazione postuma — ha detto il vicesindaco Claudio Dalla Palma, espressione della maggioranza di centrodestra — che ha tenuto conto di molti aspetti, storici e morali». Parla invece di «mozione retroattiva» Matteo Titton (altro consigliere di Fratelli d'Italia), che si è astenuto e ha commentato: «Revocare la cittadinanza a Mussolini equivarrebbe a cancellare la storia».
Da sottolineare che poco lontano da Feltre, a Villa Gaggia, il 19 luglio 1943, si tenne l'incontro tra Mussolini e Adolf Hitler. Per il Duce l'ultimo da capo del governo: sei giorni dopo (il 25 luglio) fu deposto da parte del Gran consiglio del fascismo. In quei giorni gli alpini, rientrati decimati dalla campagna di Russia, elaborarono un piano per l'eliminazione di entrambi i dittatori con l'impiego di bombe. Piano che saltò all'ultimo momento, chi dice per un contrordine arrivato, chi sostiene invece che decisiva fu l'estrema diffidenza del Führer il quale dispose fosse soppresso il picchetto d’onore italiano.
Da sottolineare che poco lontano da Feltre, a Villa Gaggia, il 19 luglio 1943, si tenne l'incontro tra Mussolini e Adolf Hitler. Per il Duce l'ultimo da capo del governo: sei giorni dopo (il 25 luglio) fu deposto da parte del Gran consiglio del fascismo. In quei giorni gli alpini, rientrati decimati dalla campagna di Russia, elaborarono un piano per l'eliminazione di entrambi i dittatori con l'impiego di bombe. Piano che saltò all'ultimo momento, chi dice per un contrordine arrivato, chi sostiene invece che decisiva fu l'estrema diffidenza del Führer il quale dispose fosse soppresso il picchetto d’onore italiano.
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