giovedì 9 novembre 2023
Il messaggio alla campagna Rai-Dire: «Le radici sono culturali e mentali, crescono nel terreno del pregiudizio, del possesso, dell'ingiustizia»;
Il Papa ha scritto un messaggio sulla violenza alle donne

Il Papa ha scritto un messaggio sulla violenza alle donne - Archivio Ansa

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«La violenza sulle donne è una velenosa gramigna che affligge la nostra società e che va eliminata dalle radici. E queste radici sono culturali e mentali, crescono nel terreno del pregiudizio, del possesso, dell'ingiustizia»; lo dice papa Francesco nel messaggio alla campagna contro la violenza sulle donne organizzata da Rai Radio1 Gr1 e Cadmi D.I.Re. «Quante donne sono sopraffatte dal peso e dal dramma della violenza! Quante sono maltrattate, abusate, schiavizzate, vittime della prepotenza di chi pensa di poter disporre del loro corpo e della loro vita, obbligate ad arrendersi alla cupidigia degli uomini», sottolinea il Papa. Qui il testo completo.

«In troppi luoghi e troppe situazioni le donne sono messe in secondo piano, sono considerate 'inferiori', come oggetti: e se una persona è ridotta a una cosa, allora non ne se ne vede più la dignità, la si considera solo una proprietà di cui si può disporre in tutto, fino addirittura a sopprimerla», afferma ancora papa Francesco.

Il Papa accusa anche "i mass-media" che «giocano ancora un ruolo ambiguo. Da una parte favoriscono il rispetto e la promozione delle donne; ma dall'altra trasmettono continuamente messaggi improntati all'edonismo e al consumismo, i cui modelli, sia maschili sia femminili, obbediscono ai criteri del successo, dell'autoaffermazione, della competizione, del potere di attrarre l'altro e dominarlo».

«Ma dove c'è dominio c'è abuso! Non è amore quello che esige prigionieri. Il Signore ci vuole liberi e in piena dignità! Davanti alla piaga degli abusi fisici e psicologici sulle donne - sottolinea ancora il Pontefice - c'è l'urgenza di riscoprire forme di relazioni giuste ed equilibrate, basate sul rispetto e sul riconoscimento reciproci».

In primo piano c'è il ruolo delle famiglie perché «i condizionamenti di ogni tipo vanno contrastati con un'azione educativa che, a partire dalla famiglia, ponga al centro la persona con la sua dignità».

«È nostro dovere, responsabilità di ciascuno, dare voce alle nostre sorelle senza voce: le donne vittime di abuso, sfruttamento, emarginazione e pressioni indebite. Non restiamo indifferenti! È necessario agire subito - è l'appello del Papa -, a tutti i livelli, con determinazione, urgenza, coraggio».

«Da come trattiamo la donna, in tutte le sue dimensioni, si rivela il nostro grado di umanità», conclude il Papa.

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