lunedì 10 aprile 2017
«Le biotecnologie siano al servizio di una vita dignitosa per tutti». Così il Papa si è rivolto ai rappresentanti del Comitato Nazionale per la Biosicurezza nell'udienza odierna in Vaticano
Papa Francesco ha ricevuto in udienza il Comitato Nazionale per la Biosicurezza e Scienze della Vita (Osservatore Romano)

Papa Francesco ha ricevuto in udienza il Comitato Nazionale per la Biosicurezza e Scienze della Vita (Osservatore Romano)

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Papa Francesco ha denunciato "l'intreccio tra potere tecnologico e potere economico" che "si fa più stretto" nel mondo di oggi, con la conseguenza che "gli interessi possono condizionare gli stili di vita e gli orientamenti sociali nella direzione del profitto di certi gruppi industriali e commerciali, a detrimento delle popolazioni e delle nazioni più povere". Le parole di Francesco sono state rivolte ai 30 rappresentanti del Comitato nazionale per la Biosicurezza, le Biotecnologie e le Scienze della Vita, ricevuti in udienza in Vaticano ha richiamato l'attenzione sull'uso distorto delle biotecnologie: esse siano al servizio di una vita dignitosa per tutti e vi sia armonia fra le istanze scientifiche, economiche ed etiche.

“Il vostro compito è non solo quello di promuovere lo sviluppo armonico ed integrato della ricerca scientifica e tecnologica che riguarda i processi biologici della vita vegetale, animale e umana; a voi è anche chiesto di prevedere e prevenire le conseguenze negative che può provocare un uso distorto delle conoscenze e delle capacità di manipolazione della vita” ha proseguito papa Francesco rivolgendosi ai rappresentanti del Comitato nazionale per la Biosicurezza, le Biotecnologie e le Scienze della Vita, istituito 25 anni fa presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha come compito quello di supportare il Governo nell'adozione di indirizzi scientifici, economici e sociali su queste materie.

Custodi del giardino del mondo

L’uomo è chiamato a coltivare e a custodire il giardino del mondo, come dice il racconto della Genesi. Nel discorso al Comitato nazionale per la Biosicurezza, le Biotecnologie e le Scienze della vita, papa Francesco richiama prima di tutto al principio di responsabilità, “cardine imprescindibile dell’agire dell’uomo” che deve rispondere dei suoi atti anche di fronte a Dio: secondo il Papa, "le tecnologie, ancora più delle scienze, mettono nelle mani dell'uomo un potere enorme e crescente. Il rischio grave è quello che i cittadini, e talvolta anche coloro che li rappresentano e li governano, non avvertano pienamente la serietà delle sfide che si presentano, la complessità dei problemi da risolvere, e il pericolo di usare male della potenza che le scienze e le tecnologie della vita mettono nelle nostre mani.

Secondo il Papa, "non è facile giungere a un'armonica composizione delle diverse istanze scientifiche, produttive, etiche, sociali, economiche e politiche, promuovendo uno sviluppo sostenibile che rispetti la casa comune". "Tale armonica composizione richiede - ha scandito - umiltà, coraggio e apertura al confronto tra le diverse posizioni, nella certezza che la testimonianza resa dagli uomini di scienza alla verità e al bene comune contribuisce alla maturazione della coscienza civile".

Tecnologie al servizio di una vita dignitosa per tutti

"Permettetemi di ricordare - ha concluso il Papa - che le scienze e le tecnologie sono fatte per l'uomo e per il mondo, non l'uomo e il mondo per le scienze e le tecnologie. Esse siano al servizio di una vita dignitosa e sana per tutti, nel presente e nel futuro, e rendano la nostra casa comune più abitabile e solidale, più curata e custodita". "Incoraggio - ha infine concluso - l'impegno del vostro Comitato per avviare e sostenere processi di consenso tra gli scienziati, i tecnologi, gli imprenditori e i rappresentanti delle Istituzioni, e per individuare strategie di sensibilizzazione dell'opinione pubblica sulle questioni poste dagli sviluppi delle scienze della vita e delle biotecnologie".

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