mercoledì 1 gennaio 2020
«Anche io a volte perdo la pazienza, chiedo scusa per il cattivo esempio di ieri». Così Francesco si è scusato all'Angelus per quanto accaduto nella serata del 31 dicembre in piazza San Pietro
Papa Francesco strattonato perde la pazienza. E chiede scusa
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Papa Francesco che «schiaffeggia» una fedele in piazza San Pietro? Molti si sono svegliati, dopo la notte di Capodanno, con questa sbalorditiva notizia. Gli «schiaffi» poi sono diventati «schiaffetti», ma il diminutivo attenua l’effetto mediatico solo di poco.

Il video dell’episodio, diventato – come si dice in questi casi – "virale" nel giro di poche ore in tutto il mondo, ha permesso di restituire ai fatti dimensione e cornice, e di parlare più realisticamente di un moto di impazienza per lo strattonamento prolungato di una donna dai tratti orientali, minuta ma evidentemente energica.

A ridosso delle transenne, cercava come tutti di avere il Papa per sé, almeno un istante, ma vedendolo passare oltre dopo essere riuscita solo a sfiorarlo ha deciso di non perdere l’attimo. E ha serrato la presa sulla mano con l’effetto di fermarlo bruscamente, oltre le sue intenzioni.

Il Papa, che dopo la celebrazione del Te Deum di fine anno martedì sera si stava dirigendo verso il presepe in piazza San Pietro, è rimasto sorpreso dalla mossa inaspettata della donna. E per un istante è sembrato potesse perdere l’equilibrio mentre sul volto gli si dipingeva un’espressione contrariata. Reazione istintiva e comprensibile: immaginate di trovarvi nella stessa situazione, trattenuti con forza mentre si sta procedendo a passo piuttosto spedito.

Papa Francesco, lo sappiamo, non si nega proprio mai alla gente, e certo non ha improvvisamente deciso di fare eccezione. Ma mentre si arrestava di colpo per non cadere gli è sfuggita anche una smorfia di dolore, forse per i problemi alla schiena di cui notoriamente soffre. I due gesti decisi con la mano per far aprire la salda presa della donna sono stati la somma – umanissima – di questa situazione, che vale la pena considerare nel dettaglio per evitare malintesi, sopportando con pazienza anche le ironie che nel circo del Web non si fanno mai pregare.

Che il Papa sia un uomo non è una rivelazione sconvolgente. Che sappia entrare in empatia con chi incontra anche solo per un momento è esperienza di tutti quelli che hanno potuto incrociarlo. E che abbia sentito il bisogno di scusarsi, ieri all’Angelus, è la naturale conclusione di un episodio tanto singolare – non a caso oggetto di eccezionale curiosità online ieri – quanto rivelatore della sua prossimità alla vita vera della gente. Fatta anche di queste reazioni.

«Tante volte perdiamo la pazienza – ha detto –: anch’io, e chiedo scusa per il cattivo esempio di ieri». Parole che l’hanno reso ancor più vicino al sentire comune, che non cerca un angelo ma un pastore, con tutta la sua umanità. La stessa che, poco prima dello strattonamento, gli aveva fatto aiutare un bambino scivolato dalle braccia dei genitori e finito per terra. Un episodio passato sotto silenzio ma "di carne" come l’altro. E come ciascuno di noi.

Le parole del Papa all'Angelus

Il video - girato da Vatican News - ha suscitato innumerevoli reazioni su Facebook e Twitter. "Il Papa che reagisce arrabbiandosi e che chiede scusa davanti a tutti per non aver dato il buon esempio, mi aiuta a capire di che pasta è fatta la vita cristiana di ogni giorno. E quali sono le sue piccole grandi sfide". Lo sottolinea su Famiglia Cristiana padre Antonio Spadaro, direttore di Civiltà Cattolica.




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