martedì 15 febbraio 2022
Appello dei sindacati per un’Unione dal carattere sociale
«Direttiva Ue per rafforzare i contratti»
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Gentile direttore,
il 25 marzo 2022 ricorre il 65° anniversario del Trattato di Roma. Nacque così la Comunità Economica Europea che riuniva Paesi appena usciti dalla guerra in un progetto di cooperazione economica. Questa idea visionaria ha spinto i nostri Paesi a impegnarsi in un dialogo costante per garantire una pace duratura. I padri fondatori del progetto europeo erano consapevoli che tale progetto avrebbe potuto funzionare solo con il sostegno dei cittadini. Cooperazione e convergenza economica dovevano allora andare di pari passo con la condivisione del benessere.

La promessa di prosperità portata dalla convergenza economica doveva essere accompagnata dalla convergenza sociale. Promessa parzialmente mantenuta. La costruzione di un’Europa sociale è più lunga e tortuosa della costruzione economica. Progressi come l’adozione dell’euro hanno rafforzato l’integrazione e l’interdipendenza delle economie degli Stati membri, ma non hanno impedito che si diffondesse la percezione di un divario tra istituzioni e cittadini. In assenza di strumenti europei volti a compensare gli squilibri sociali, l’Europa è stata percepita esclusivamente al servizio degli interessi economici e finanziari. La crisi del 2008 ha rafforzato questa immagine. Accentuando la sfiducia nei confronti delle istituzioni europee, ha favorito lo sviluppo di mo- vimenti populisti ed euroscettici o eurofobici.

Ci sono voluti quasi 10 anni perché le questioni sociali tornassero finalmente al centro del dibattito politico. L’adozione del pilastro europeo dei diritti sociali nel 2017 ha segnato una svolta. Allo stesso modo, l’approccio solidale per rispondere alla crisi sanitaria del Covid testimonia l’importanza di questa dimensione sociale. Tuttavia, i progressi sono ancora troppo timidi alla luce delle sfide che dobbiamo affrontare. I lavoratori europei vogliono un’Europa sociale forte, unita e che li protegga.

Oggi, in vista del Consiglio informale dei ministri degli Affari sociali e dell’occupazione, noi intendiamo mobilitarci per chiedere che i decisori europei compensino gli anni di ritardo approvando, entro l’anniversario del Trattato di Roma, una direttiva europea sui salari minimi e la contrattazione collettiva più ambiziosa possibile. Questa direttiva deve richiedere agli Stati membri che già hanno salari minimi legali di fissare standard dignitosi in modo che ogni lavoratore e lavoratrice possa vivere con dignità del proprio lavoro in tutta Europa. Nel rispetto di pratiche nazionali già in vigore in alcuni stati membri che garantiscono l’autonomia delle parti sociali, la direttiva deve inoltre richiedere agli Stati membri di definire con le parti sociali stesse le misure necessarie per sviluppare e rafforzare la contrattazione collettiva in tutti gli Stati europei. Perché la contrattazione collettiva, soprattutto a livello interprofessionale e di settore, è lo strumento migliore per stabilire salari adeguati e una più equa condivisione della ricchezza prodotta dai lavoratori.

Al di là della questione salariale, la contrattazione collettiva consente anche di ottenere miglioramenti delle condizioni di vita sul lavoro e un migliore coinvolgimento dei lavoratori nelle scelte delle loro aziende. Questa direttiva è una vera opportunità per l’Europa: è un’opportunità per riconciliare i suoi cittadini con il progetto europeo legiferando per apportare cambiamenti concreti con un impatto positivo. La Presidenza francese ne ha fatto una delle sue priorità ed è in grado di portarla a compimento nelle prossime settimane. Chiediamo quindi alle istituzioni e ai governi europei di raggiungere un accordo che sia all’altezza delle aspettative dei lavoratori e più in generale dei cittadini europei.

Luigi Sbarra segretario generale Cisl, Italia

Laurent Berger Presidente Ces e Segretario generale Cfdt, Francia

Reiner Hoffman Presidente Dgb, Germania

Wolfgang Katzian Presidente Ogb, Austria

Marie Hélène Ska Segretaria generale Csc, Belgio

Pepe Alvarez Segretario Generale Ugt, Spagna

Jarkko Eloranta Presidente Sak, Finlandia

Andrzej Radzikowski Presidente Opzz, Polonia

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