giovedì 24 gennaio 2013
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​Gentile direttore,
nella bagarre dell’attuale campagna elettorale sto cercando di intravedere dove viene riconosciuta e promossa la struttura naturale della famiglia, quale unione fra un uomo e una donna basata sul matrimonio. Nel sito web di Bersani2013 trovo la seguente dichiarazione del segretario e candidato premier Pd verso una coppia di ragazze omosessuali che Bersani stesso ha voluto incontrare: «C’è una strada segnata e da questa strada, se toccherà a me, non si tornerà indietro. Io proporrò che per le coppie come le vostre l’Italia adotti la legislazione che c’è in Germania. So che c’è chi vorrebbe di più e chi insiste perché abbiate di meno. Ma non dimenticate che le leggi servono anche a cambiare la mentalità delle persone». Mi ha colpito l’ultima parte della dichiarazione dove si evince che, a prescindere se le leggi siano giuste o sbagliate, queste creano mentalità. Anche da ciò deriva l’enorme responsabilità morale dei nostri rappresentanti politici nei riguardi dell’evolversi del costume della società. Nel programma Pdl trovo invece portato avanti sulla carta l’agognato fattore famiglia. Ma tale punto era già presente nel programma politico delle elezioni 2008: mai attuato! Il senatore Monti, invece, rispondendo a una domanda in merito ai matrimoni gay e alle unioni di fatto ha dichiarato: «Il mio pensiero è che la famiglia sia costituita da un uomo e una donna, sia fondata sul matrimonio e ritengo necessario che i figli crescano con un padre e una madre». Bene anch’io apprezzo la posizione personale del senatore Monti ma mi piacerebbe sapere la posizione della sua coalizione, come quelle di tutte le rimanenti coalizioni, in merito ai princìpi non negoziabili prima di andare a votare.
Michele Zampini, Caprino Veronese
Lei, gentile signor Zampini, torna a sollecitare i partiti su un punto che "Avvenire" a ogni tornata elettorale, e anche in questa, indica come nevralgico e che nelle prossime settimane approfondiremo tematicamente sulle nostre pagine. Infatti, come ho scritto pochi giorni fa rispondendo a un altro lettore, ogni parola detta pesa, anche la più apparentemente casuale, ma c’è un’assoluta necessità di confrontarci con gli impegni programmatici messi nero su bianco da partiti e schieramenti. Ci interessano molto soprattutto i concreti dossier "di governo" che i vari partiti stanno predisponendo. Spero proprio che, stavolta, al di là delle enunciazioni formali, siano ben dettagliati. Qualcosa sta cominciando a emergere, soprattutto in tema di politiche familiari. Beh, vorrei che scattasse una gara a far capire "che cosa" si intende fare e, credibilmente, "come" lo si farà. Sono stanco – come tanti concittadini – di promesse vane, inazioni e azioni sbagliate. E vorrei poterle valutare prima del voto, alla luce della bussola dei valori per noi irrinunciabili. Per quanto sarà possibile, i lettori ne siano certi, lo faremo.
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