Senza vincolo di mandato
martedì 11 luglio 2023

La mano che viene distribuita, nei giochi di carte, ti può sembrare molto intrigante, o anche lasciarti perplesso, in ordine alla partita che devi giocare. Nei giochi dello Spirito, la combinazione delle carte non è così decisiva: in nessun senso. La partita della Chiesa, già in partenza, non è garantita dalle carte. Si può dire che Giovanni, Giacomo, Filippo, lo stesso Pietro, sono carte vincenti, super-jolly, assi pigliatutto?

Non si può dire. I Vangeli non lo dicono, gli Apostoli non lo dicono. Paolo, che si è inventato una giocata della fede e della comunità cristiana che ha rivoltato l’Impero, non lo dice.
Sono in arrivo nuovi cardinali, che meritano tutto il nostro apprezzamento e la nostra benedizione. Il gioco mediatico, ossessionato dalle carte, è in grande fermento per scoprire chi è il re di quadri e chi il fante di cuori o l’asso di picche. E da quale combinazione è saltato fuori: dalla giacca, dalla manica, da una tasca segreta.

Papa Francesco, assecondando i giochi dello Spirito, ha indubbiamente accentuato l’effetto di sparigliamento delle carte. Invece di eccitare le dietrologie degli esperti di carte e di abboccare ai pronostici dei bookmakers, dovremmo rapidamente riportare la nostra attenzione ai giochi dello Spirito. Sono questi a illuminare e a misurare il peso delle carte sui tavoli da gioco della storia. E da dove viene fuori questo peso? Il peso si rivela attraverso le sottigliezze e gli imprevisti dei giochi dello Spirito: talvolta gentili come fiori di campo, talvolta incandescenti come lingue di fuoco. Il resto conta davvero poco e niente: ossia da quale mazzo, da quale corporazione, da quale lingua, da quale comunità vengono scelte le carte. E persino come sono state scelte.

Naturalmente, il modo in cui entrano nel gioco fa una certa differenza, se consideriamo la responsabilità doverosa e l’impegno sacrosanto di agevolare la partita ecclesiale dello Spirito. E questo fatto ci dispone, già in partenza, ad avvolgere i nuovi eletti con ogni stima e benedizione per il loro approdo a un tavolo da gioco in cui si trafficano i talenti che devono arricchire la testimonianza della fede e onorare il servizio della Chiesa.
Loro e noi sappiamo, nondimeno, che i giochi dello Spirito sono quelli che ci incanteranno con la commozione di eventi decisamente sproporzionati alla mano di carte che abbiamo cercato di far valere. Noi li sosteniamo in questa convinzione e in questa attesa. Noi auguriamo loro di essere premiati, per la loro fedeltà, da questi incantamenti della passione della fede e non dagli incartamenti della promozione dei ruoli.

Sia consentito a questo anziano scriba far giungere, insieme con il più sorridente augurio di ogni benedizione per i nuovi testimoni convocati alla missione di rendere sensibili i ministeri più alti della comunità cristiana ai giochi emozionanti dello Spirito, fra i credenti e fra le genti, un’appassionata preghiera. Noi vi vogliamo già bene, per tutto quello che siete e che sarete, che avete fatto e che farete. Ma se vi lascerete appassionare dall’amore per la comunione delle Chiese e la fraternità delle genti, giocandovi tutte le carte che avete in favore della fine delle liti e delle corporazioni che presumono di avere le carte migliori – anzi, le uniche – in grado di salvare la Chiesa, fatelo, per favore. Non ci sono cristiani della corporazione di Paolo, di Pietro, di Apollo, che devono requisire e intristire la fede nella quale gioiosamente stiamo, nel nome del Signore e nella forza dello Spirito.
Lo spirito della contesa mondana, nella presunzione di una purezza che si autoconferma, avvelena il linguaggio della fede comune e spegne i giochi incantati dello Spirito. Non c’è vincolo di mandato di nessuna corporazione (di destra o di sinistra, di centro o di periferia, dal basso o dall’alto) per un cardinale della Chiesa.
Non importano le carte con le quali farete la vostra partita. Importano i giochi dello Spirito che ci entusiasmeranno. E a quel punto, chiedeteci gentilmente quello che vi serve e l’avrete. Con tutto il cuore.

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