Se nel “bollettino” del Papa entra la pizza in compagnia
sabato 1 aprile 2023

Tutta “farina del sacco” di Papa Francesco, verrebbe da dire di fronte a una pizza che, dopo essersi guadagnato il titolo di patrimonio immateriale (immateriale chissà perché) dell’Unesco, scala la vetta di una citazione nel bollettino ufficiale sulle condizioni del Papa. Non si era mai letto di una pizza in un comunicato ufficiale sulle condizioni di un pontefice.

Ma nessun farmaco e nessuna terapia poteva essere più eloquente di quel tocco di colore – rosso pomodoro – per illustrare le condizioni dell’il-lustre paziente. La pizza e il suo “seguito” naturale, la compagnia di medici, sanitari, infermieri e gendarmi raccolti intorno a un desco di fortuna – anzi: alla fortuna di un desco – che certo, almeno per il luogo non era quello tante volte evocato dal papa. «Ciò che mi manca, ha detto più volte Francesco, è andare in centro per mangiare una pizza in compagnia ». È fuori discussione che le eccellenze del Gemelli siano di altro tipo e, con tutti i riguardi possibili, neppure il luogo risulti il più adatto per una “tavolata” in compagnia. Ma che la pizza in sé possa sopperire da sola a tutto il resto, occorre darlo per scontato: perché trattarla da alimento e basta proprio non si può.

E quantomeno significa non tener conto della sua forte vocazione comunitaria e del fatto che chiama e reclama compagnia, allontana distanza e crea amicizie. Più che di ingredienti, la pizza, a farla breve, sembra impastata di qualità speciali, se non proprio di valori. E uno su tutti, l’essenzialità, la “povertà” dei suoi prodotti. Il fatto che la “Margherita” derivi direttamente da una Regina, conta poco. Più importante è che essa, non solo metaforicamente, possa andare “davanti al Re”. E niente male se addirittura davanti al Papa. E a un Papa più che mai, anzi letteralmente “in uscita”, dopo un ricovero mai drammatico, ma via via sempre più in discesa. Anche la pizza, meglio fuori.

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