sabato 8 settembre 2012
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Tra le armi indicate in origine dal decreto Balduzzi nella lotta contro il rischio ludopatie, figurava anche una distanza minima, di rispetto, delle sale giochi da luoghi particolarmente "sensibili", come scuole, ospedali e oratori. Nel testo di partenza era stata fissata a 500 metri, poi ridotti a 200. Ora sembra che nella stesura finale, pronta per la firma del Quirinale, si parli solo di un generico divieto a lasciarle aprire «in prossimità» di quei luoghi. Ma così, per stare alla terminologia impiegata, ci pare che l’obiettivo si allontani e di molto. Prossimità (dal latino proximus, superlativo assoluto dell’avverbio prope, che vuole appunto dire "vicino") può indicare il punto immediatamente accanto a quello della bisca o del circolo dove pullulano slot e videopoker. E c’è da giurare che molti amministratori locali applicheranno il concetto così. A quel punto, addio rispetto. Ci auguriamo che nell’esame parlamentare del decreto si ponga rimedio.
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