giovedì 26 agosto 2010
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La quarta parola dopo Ossessione, Agio, Volontario, è: Allegria. Il mondo è pieno di allegria stupida. Di quella schiumetta di risa e chiacchiericcio che si rinfresca il cuore un poco e poi lo lascia come prima, se non più arido. Poco lavorato. Invece c’è un’allegria che lavora. Che fa solchi, getta semi, vede con il ridere negli occhi le prime foglioline verdi di spighe che vengon su. Un’allegria primordiale e cosmica. Al Meeting la noti soprattutto nei saluti tra gli amici, nella alacrità dell’impegno di alcuni, sudati e sorridenti. E soprattutto in certe amicizie tra persone che san l’uno dell’altro difetti, vizi, debolezze, virtù, talenti, pigrizie, aspirazioni etc etc etc e son contente di andare avanti, di tenersi, di non mollare. Insomma c’è un’allegria del cuore, quella sentita pienamente, misteriosamente, voracemente da alcune figure di santi che pur sapevano le piaghe che nella vita si possono avvertire. Quella di Francesco d’Assisi, di Filippo Neri. Di don Bosco. Di don Giussani. Quella allegria che fa piangere da quanto è bella. Che fa venire una nostalgia del cielo e una passione per la vita che non è mai cosa mesta - e se lo appare è fallace - ma cosa profondamente allegra. Gli antichi dicevano che il sorriso abbonda in bocca agli stolti. È giusto, e per loro era inevitabilmente così. Anche oggi quanto falso sorridere ci ammorba, sui media come in strada, ci toglie gioia dispensando taroccato sorriso. Il Meeting non è un posto di allegroni. I meetingueros sono gente che sa la durezza della vita. I compagnoni stonano. Ma moltissimi qui sanno cosa è l’allegria del cuore. Poca o molta che ne abbiano, si vede. E questo fa sì che il Meeting sia un posto per gente giovane. Non perché si faccian cose "per" i giovani. Nulla di così lontano dal Meeting di certi trucchetti giovanilisti che ammorbano anche a volte gli ambienti cattolici. È che i giovani fiutano come lupi se ci sono nei paraggi uomini veramente allegri. Profondamente allegri. Non gli spensierati, ma i pensosi allegri qui sono i protagonisti. 
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