martedì 22 maggio 2012
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Caro direttore,
mentre la Rai trasmette i funerali di Stato della giovane Melissa Bassi, presenti le massime autorità nazionali e cittadine, ancora una volta mi sento stringere il cuore. Quei paramenti viola, indossati da tutti, celebrante e concelebranti (ma ieri don Ciotti li aveva bianchi, bravo lui), li sento stridenti con il nostro "Credo". Non solo per la giovane età di Melissa, ma perché noi crediamo che risorgeremo in Cristo. Nel pianto, giusto, umano, comprensibile, liberatorio (quante volte ho pianto anch’io e anche di recente in circostanze dolorose), non dobbiamo dimenticare che la nostra anima vive ancora (vita mutatur, non tollitur), e vive col Risorto. Abbiamo fatto un primo passo, dal nero al viola; forza, facciamone un altro, dal viola al bianco, segno di risurrezione e di gloria.
Fernando Pavan, Castelnuovo di Porto (Rm)
Ogni cultura ha i suoi colori, caro signor Pavan. E il bianco altrove è anche segno di lutto. Non sono un esperto, ma almeno questo so: ogni colore – nero, viola, bianco... – è illuminato e dice per ciò che portiamo in cuore e che viviamo con fede e speranza.
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