mercoledì 13 febbraio 2013
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Siamo stremati. Siamo stesi a terra come ubriachi, noi che del carnevale abbiamo fatto uno stile di vita. Quel paese della Cuccagna che abbiamo creato, Bruegel l’aveva già visto circa 450 anni or sono. Un paese di Bengodi ai cui bagordi nessuno scampa. Attorno all’albero della cuccagna Bruegel il vecchio mette i tre ceti sociali: il soldato, il chierico, il contadino.
È questo il baricentro che decide la vita: l’economia, il benessere, il godimento sfrenato. Sono passati cinque secoli, ma nulla è cambiato. Il tempo di Bruegel attraversato da lotte sanguinose fra protestanti e cattolici, fra Stati cristiani e non, è ancora qui. La lotta si consuma tra chi difende la vita, e persin​o la morte, e chi non la difende; tra chi afferma l’identità della famiglia fra un uomo e una donna e chi non la vuole riconoscere più; tra libertà fondata sul rispetto delle diversità e libertinaggio mascherato di valori, proprio come si mascherano qui, il soldato, il chierico, il contadino. Il mondo continua a sfornare le sue torte. Sono lì, sopra la tettoia, dove sta un altro soldato. Questi non fa neppure lo sforzo di cacciarsi le prede: un uccello già cotto a puntino gli sta cadendo in bocca.
Tutto subito, senza fatica. La natura è al nostro servizio: un uovo già alla coque, cammina con cucchiaio pronto per il consumo; un maiale passeggia con il coltello incorporato in atto di affettarlo; un pollo vivo, eppure arrostito, offre il suo collo sul vassoio. E là dietro, dalla montagna di polenta che divide il paese della Cuccagna dal resto del mondo, un’altra vittima di questo consumismo imperante si appresta ad arrivare. Ma sullo sfondo, nel lago, la calma assoluta avvolge una barca. Appare solitaria. C’è un uomo solo e ricurvo a bordo, e nessuno al timone. Mi piace pensare che sia la barca di Pietro, in quest’ora, l’ora della Quaresima che ci attende.​
Una Quaresima, questa, vera. Una Quaresima che ci obbligherà a vedere il fallace mondo che stiamo costruendo noi, e non i nostri politici, noi uomini del quotidiano, della spesa e della religiosità rarefatta.
Sì, la Quaresima inizia con un gesto che ha pochi precedenti nella storia della Chiesa: il Papa 'si dimette'. L’ora è grave. Il Paese di Bengodi è al culmine della sua prosperità, ma un sonno impietoso coglierà quanti si sono affidati alle sue cure. Per questo Sua Santità che è pastore sempre, Sua Santità Benedetto XVI, che è stato scelto da Dio per quest’ora, lancia un segnale preciso
 L’ora è grave. La Quaresima deve essere un gesto serio, come è un gesto serio il nostro essere cittadini nel mondo e del mondo.Per questo il Papa lancia un grido. Dopo aver constatato quanto sia inefficace presso troppi di noi la sua parola, quanto ascolto e dialogo, riflessione e preghiera, anche tra i cristiani, abbiano ceduto il passo a un 'twitteggio' selvaggio e petulante, non resta altro che gridare l’urgenza con la vita. Sulla barca di Bruegel regnano calma e luce.
Approfittiamo della Quaresima, saliamo anche noi su questa barca, allontaniamoci un poco dal paese della Cuccagna: forse da quell’orizzonte potremo vedere più lontano. Potremo vedere ciò che vede il Papa, mentre lancia il grido d’allarme con la sua stessa vita.
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