giovedì 21 luglio 2016
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Gentile direttore, vorrei portare all’attenzione le grosse difficoltà che ha un pedone a percorrere i marciapiedi delle nostre città. Moto e biciclette parcheggiate sui marciapiedi, auto che sostano nei passaggi pedonali, bidoni dell’immondizia lasciati nel centro dei marciapiedi. Un cittadino disabile, un anziano, una mamma con la carrozzina che porta a passeggio il proprio bimbo, come fa una persona a camminare senza rischiare la vita sul marciapiede, che dovrebbe essere riservato ai pedoni, ma purtroppo in questo Bel Paese le regole non vengono rispettate e coloro che sono preposti a far rispettare il codice stradale hanno gravi problemi… visivi: non vedono le infrazioni al codice della strada. Questi comportamenti con alto senso civico (!), appartengono a quegli italiani che si riempiono la bocca di paroloni in favore della giustizia e dell’uguaglianza fra tutti gli abitanti di questo Paese. A parole tutti ci strappiamo le vesti per aiutare i più deboli e i disabili, ma appena voltiamo l’angolo della strada ci dimentichiamo di tutto e solo i nostri interessi personali sono degni di attenzione. Vorrei che ci fosse più coerenza e più sincerità e meno perbenismo.
Gianni Laiolo
Pessimismo (quasi) cosmico, il suo, gentile signor Laiolo. Ma con più di una buona ragione, che posso confermare da semplice utilizzatore di marciapiedi e da padre già spingitore – e sollevatore – di passeggini. Noi italiani non siamo tutti così maleducati e incuranti delle regole, ma è vero che salire in auto (o moto) per poi doverla parcheggiare scatena in tanti dottor Jekill (persone davvero perbene) la sindrome del signor Hyde (tizi davvero permale). E questo succede, ne sono persuaso quanto lei, perché chi deve non s’impegna a far valere il Codice della strada o anche solo la buona creanza o lo fa con priorità assoluta per gli "incassi" comunali: ho visto con i miei occhi nelle città dove mi muovo più di frequente (Milano e Roma) multare auto con il ticket per la sosta nelle "strisce blu" scaduto da un quarto d’ora (certo in difetto, ma non tale da creare problemi a pedoni e traffico) e contemporaneamente "graziare" auto o moto piazzate sulle "zebre" pedonali o davanti all’accesso a portoni condominiali… Il minimo che possiamo chiedere a chi governa le nostre città, di qualunque forza politica o movimento sia espressione, è di cambiare (e far cambiare) registro. Serve un bel recupero di civiltà nel vivere insieme e rimettere anche in questo senso le esigenze delle persone al posto giusto, cioè al centro.
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