mercoledì 19 dicembre 2018
Abbiamo valutato positivamente che il governo Conte abbia sentito il dovere istituzionale, nei giorni scorsi, di ricercare un dialogo con i corpi intermedi ...
Coesione sociale Il sindacato è in campo
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Caro direttore,
abbiamo valutato positivamente che il governo Conte abbia finalmente sentito il dovere istituzionale, nei giorni scorsi, di ricercare un dialogo con i corpi intermedi, mentre si sta discutendo in Parlamento la Manovra economica e si avvia alla conclusione un complesso negoziato con la Commissione europea per evitare una procedura di infrazione che sarebbe una vera sciagura per il Paese. Oggi faremo tre grandi iniziative sindacali a Milano, Roma, Napoli insieme a migliaia di delegati e lavoratori, per mandare un ulteriore segnale al Governo e alle forze politiche che lo sostengono: bisogna puntare sulla crescita, sbloccando in primo luogo i tanti cantieri fermi per le infrastrutture e le altre opere pubbliche utili alla sicurezza del territorio.

Occorre rendere più vantaggiose le assunzioni a tempo indeterminato dei giovani, soprattutto nel Mezzogiorno, finalizzando i sussidi di assistenza a un progetto di politiche attive e di formazione delle nuove competenze di cui le aziende hanno enormemente bisogno. È necessario stanziare più fondi per la scuola, la ricerca, l’università, assumere più personale negli ospedali oggi al collasso. E soprattutto dobbiamo ridurre le aliquote fiscali per sostenere i redditi dei lavoratori e dei pensionati in modo da stimolare i consumi interni. Queste sono le priorità del sindacato, insieme allo sblocco dei contratti pubblici per una vera riforma della pubblica amministrazione che punti sulle competenze e la professionalità dei lavoratori. Di questo vogliamo discutere con il Governo all’inizio del nuovo anno, mettendo al centro il tema del lavoro.

La trattativa con la Ue, che si sta combattendo sul filo di qualche decimale in più o in meno nel rapporto deficit-Pil, dovrebbe avere alla base proprio un 'patto' per la crescita e una visione strategica che oggi manca nella Manovra e nella politica italiana. Nei momenti difficili della vita economica e sociale del nostro Paese, i corpi intermedi si sono rivelati indispensabili per la coesione sociale e per rappresentare le istanze di tutte le persone, a partire dai soggetti più deboli ed emarginati. Quello che è accaduto in Francia nelle ultime settimane, con la rivolta dei 'gilet gialli', è la conferma che la democrazia moderna ha bisogno del consenso e della partecipazione dei corpi intermedi per garantire la mediazione sociale.

Questa è la strada anche per ridare slancio e nuova linfa al progetto di integrazione politica dell’Europa, oggi purtroppo in grave crisi. Il dialogo sociale, la condivisione degli obiettivi, la concertazione sono gli strumenti utili per combattere l’autarchia, la solitudine delle persone, l’ondata di sfiducia nelle istituzioni e nella politica. Bisogna ripartire dalla ricerca di una maggiore coesione sociale, come ci ricorda spesso il nostro presidente, Sergio Mattarella, e come scrive la Carta Costituzionale, riconoscendo in maniera 'ordinaria' (e non a corrente alternata) il ruolo dei corpi intermedi, indispensabili per mediare il rapporto tra individuo e istituzioni. Fu così, esattamente vent’anni fa (il primo gennaio 1999), con la scelta di appoggiare l’ingresso dell’Italia nell’euro, che come sottolineava spesso il premio Nobel, Modigliani, avvenne grazie agli accordi di concertazione e alla scelta del sindacato, della Cisl soprattutto, di sostenere la politica dei redditi.

Ecco perché la ritrovata fase di dialogo tra i corpi intermedi e il Governo fa ben sperare, perché oggi bisogna trovare una via alternativa, ricercando alleanze sociali concrete sulle cose da fare, a partire da tante realtà del mondo cattolico che hanno le nostre stesse radici culturali e sociali. La Cisl è in campo: stiamo ricalibrando e riorganizzando il nostro modo di fare sindacato, con la vitalità innovativa della contrattazione nazionale, di categoria e di territorio, la capillarità dei servizi per tutti i cittadini, reclamando regole serie per misurare la rappresentanza di imprese e sindacati per combattere i troppi contratti ' pirata'. Il nostro tesoro di entusiasmo, di energie, di competenze rappresenta una base solida e seria per costruire una società più giusta ed equa, dove la giustizia sociale, l’opportunità di una formazione per tutti e la solidarietà sono gli strumenti per un nuovo modello sociale.

Segretaria Generale Cisl

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