Perché è bene che i due «marò» vivano lontano dai riflettori
sabato 12 maggio 2018

Caro direttore,
le scrivo perché mi sono accorto che è calato il silenzio sulla vicenda dei nostri marò, cittadini italiani. Sinceramente non comprendo perché né i politici né i giornali se ne occupano. Un silenzio imposto o segno dell’ennesimo fallimento della politica italiana. Lei come direttore ha notizie dei nostri marò? Può fornire qualche notizia ai lettori?

Nicola Tindaro Calabria


Non la penso come lei, gentile signor Nicola. Personalmente apprezzo molto la discrezione che avvolge la vita dei due marò già protagonisti della triste battaglia diplomatica e giudiziaria tra India e Italia. In quella storia, purtroppo, ci sono anche due morti, i poveri pescatori indiani, membri della antichissima minoranza cristiana del Kerala. E c’è – come abbiamo scritto molte volte – troppa ingiustizia. Credo alla parola d’onore dei miei due connazionali quando si proclamano innocenti per quelle morti e ho apprezzato il loro stile, molto meno proclami e strumentalizzazioni di altri. Ma credo anche che sia bene che i due marò continuino a stare lontani da palcoscenici e riflettori.


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