Caro direttore,ho letto il vostro sconvolgente dossier sulla pedofilia pubblicato il 31 dicembre 2015 e ringrazio ancora una volta "Avvenire" che tratta questo tema con grande coraggio e con regolarità, mentre ad altri giornali e alla maggior parte dei media l’argomento sembra interessare poco, salvo sporadici casi di cronaca. Eppure, sapere che sul web ci sono milioni di orchi e di mostri in agguato, dovrebbe preoccupare l’intera società, perché si tratta di persone pericolose che alimentano un turpe mercato e che sono potenzialmente in grado di compiere crimini non solo virtuali, ma reali. Bisognerebbe mettere in campo risorse paragonabili a quelle impiegate nella lotta alla droga o al terrorismo, maggiori controlli, più mezzi e potere per le forze dell’ordine, leggi più severe e condanne rapide, certe ed esemplari per stroncare questo infame traffico che prospera grazie al silenzio e all’indifferenza che diventano complicità! Grazie "Avvenire", voce di chi non ha voce.Luca Salvi - Verona
P.S.: Ho anche lanciato la petizione "Governo Italiano, Parlamento europeo, Onu: Fermiamo la pedofilia, crimine contro l’Umanità!", http://tinyurl.com/petizioneantipedofilia. Chi vuole può firmare.
Gli "orchi" si muovono anche sul web, ma vivono e agiscono nella realtà. Ciò che pensano e fanno è sempre e solo devastante per la vita di bambine e bambini su cui riescono a mettere occhi e mani addosso. Purtroppo, però, continuiamo a constatare che la loro aggressività ed effettiva impunità aumenta invece di diminuire. Per questo è necessario rilanciare con lucide e generose iniziative come la sua, caro dottor Salvi, e con i dossier (curati con passione e competenza da Lucia Bellaspiga) che noi continuiamo a pubblicare ciclicamente, un pressante appello a Stati e Organizzazioni internazionali affinché la lotta contro la pedofilia diventi davvero "globale" e senza quartiere. Quanto alle attenzioni mediatiche intermittenti (e, diciamo così, selettive) al tema, ognuno ne risponde alla propria coscienza e all’opinione pubblica, che può e deve aprire sempre più gli occhi.