lunedì 7 gennaio 2013
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Caro direttore,
per semplificare, appartengo alla cultura cattolico-democratica e popolare e provengo da un’esperienza ecclesiale e politica abbastanza classica (servizio educativo in ambito ecclesiale, volontariato, adesione critica a Ppi e Margherita prima, Pd dalla sua nascita, con un intermezzo in Consiglio comunale come espressione di una lista civica). Ora, la mia pur critica appartenenza al Pd sta andando in crisi a motivo della sempre più forte sintonia con lo stile, i presupposti e gli obiettivi di Mario Monti. Prescindendo dalle perplessità sul "contorno" (partiti e personaggi), mi sembra che il punto di debolezza più evidente sia l’incognita sui criteri che saranno usati per la selezione delle candidature sul territorio e, soprattutto, i soggetti a cui sarà delegata questa cruciale funzione. Ho ancora forte nella memoria, infatti, ciò che accadde con l’Asinello di Prodi. Non le sembra che senza un’assoluta chiarezza e trasparenza su questo passaggio, l’iniziativa coraggiosa dell’attuale premier rischi di perdere molto della sua credibilità ed efficacia? Con cordialità.

Maurizio Dallari, Sassuolo (Mo)

La penso come lei, caro signor Dallari, e l’ho già ricordato in diverse occasioni: il passaggio "liste e candidature" è cruciale sempre e per tutti: a destra, a sinistra e al centro. Lo è soprattutto con queste pessime regole del voto che non consentono agli elettori – diciamo così – di "emendare" con la propria preferenza le scelte dei nomi fatte dall’alto. A maggior ragione questo vale per una proposta, come quella di Mario Monti, orientata a rompere lo schema del vecchio bipolarismo furioso e a costruire uno dei grandi perni di un nuovo quadro politico. La rapidità con la quale tutto sta avvenendo, nell’attuale corsa alle urne, non rende facile una gestione ottimale di questa fase decisiva, e il problema è serio. Ciò che è accaduto con le primarie del Pd – che hanno segnato un ulteriore "spostamento a sinistra" della forza perno del centrosinistra – lo conferma. Comunque, gli annunciati criteri generali "montiani" di selezione delle candidature mi sembrano interessanti: vedremo come saranno usati in concreto, che cosa produrranno e se e come riusciranno a coinvolgere le energie positive e le attese che persone come lei esprimono.

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