Legge contro la tortura: in Italia è l'ora di dire sì
mercoledì 1 febbraio 2017

Gentile direttore, mentre in varie parti del mondo governi autoritari agiscono con brutalità contro dissidenti e oppositori (o presunti tali) e mentre dal nuovo Presidente degli Stati Uniti d’America giungono inquietanti segnali sull’attenuarsi della sensibilità in merito alla tutela dei diritti umani propria della tradizione dello stato di diritto ( «torture does work », la tortura funziona, dice Donald Trump), in Italia le spinte verso un’interruzione anticipata della legislatura rischiano di mettere in forse la conclusione dell’iter legislativo dell’importante provvedimento – già approvato dalla Camera e dal luglio scorso fermo in Senato – relativo alla “Introduzione del delitto di tortura nell’ordinamento italiano”. C’è da sperare che in questo scorcio di legislatura i senatori, pur pressati da altre urgenti scadenze, si sentano moralmente impegnati a riprendere e concludere l’esame di quel disegno di legge, affermando così un importante principio di civiltà giuridica e dando risposta a istanze di tutela dei cittadini, ampiamente condivise anche tra chi ha il delicato compito di garantire la pubblica sicurezza. La ringrazio per l’attenzione e cordialmente la saluto.

Alberto Moreni Firenze

La sua speranza, gentile professor Moreni, è anche la nostra. L’abbiamo scritto e riscritto, ma questa lettera breve ed efficace mi dà un’occasione per ribadirlo: la legge sulla tortura va approvata, e questo è il momento per farlo. Il più è fatto, basta volerlo. E se non lo si vorrà, leader politici e parlamentari della XVII legislatura repubblicana avranno il non facile compito di spiegare il perché.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI