mercoledì 23 febbraio 2011
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Caro direttore, la Lega continua a esprimersi contro la festa del 17 marzo e il suo atteggiamento polemico verso l’unità d’Italia è talmente indecente da farmi quasi vergognare della democrazia in cui vivo. Essere aperti a tutte le minoranze (purché rappresentative di una percentuale significativa del popolo) è importantissimo, ma mi chiedo come sia stato possibile che chi, per proprio statuto, nega il valore dell’unità nazionale e della nostra Costituzione, abbia avuto la possibilità di entrare a far parte stabilmente di quelle stesse istituzioni che insulta, ignorando le minime regole di convivenza civile e politica. Ormai la frittata è fatta, ma tanta gente è stata ingannata e ha fatto entrare quella zizzania giorno dopo giorno nella propria testa. Chiedo alla Chiesa di vigilare sempre e di tener alta la fiaccola. E di denunciare certe tendenze contro la vita e la dignità di ogni persona umana. Un saluto da Santa Maria degli Angeli, dove vivo, e da dove vedo continuamente Assisi che mi aiuta molto a pensare a san Francesco e al suo Vangelo vissuto alla lettera. Cordialmente

Maria Lucia Talami, Assisi - S. Maria degli Angeli (Pg)

Vigilare e tener alta la fiaccola è un dovere. Così come lo è il non fare di tutta l’erba un fascio. La Lega sta diventando sempre più un partito "complesso", e se è vero che al suo interno ci sono sconcertanti seminatori di zizzania, di disunione e di pregiudizi, è anche vero che hanno via via trovato spazio e voce personalità che davvero pensano in modo nuovo e federale l’Italia «una e indivisibile», in sincera aderenza all’articolo 5 della Costituzione e ai principi fondamentali della nostra Carta. Non si può non tenerlo in conto, a occhi aperti e, a nostra volta, senza pregiudizi. Ci pensi, cara signora Talami. La ringrazio per la sua civile passione – e mi si permetta una nota personale – per il suo sguardo fedele e vivo sulla mia Assisi.
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