L'aspirazione universale alla pace a cui il Papa e pochi altri danno voce
mercoledì 5 ottobre 2022

Gentile direttore,

sentire papa Francesco all’Angelus di domenica 2 ottobre esprimersi in totale assonanza con le riflessioni e le speranze di moltissime donne e moltissimi uomini, non solo italiani ma nel mondo, sui temi della guerra in Ucraina e dei princìpi internazionali fa bene al cuore e ravviva la speranza per la ripresa della pace. Il richiamo fatto sia a Putin che a Zelensky nonché a tutti i «responsabili politici delle Nazioni » a lavorare per un cessate il fuoco, per la pace e la cancellazione di qualsiasi «escalation nucleare» è quanto di più atteso da tutte le donne e uomini di 'buona volontà' di questa terra. Le istanze avanzate dal Papa partono 'dal basso', dalle persone, come anche lei direttore spesso dice e auspica. Partono dalle preghiere e invocazioni quotidiane. Dall’assistenza data ai profughi. Dalle notizie delle tante morti, anche di bambini. Dalle prospettive di vita futura, specie per le giovani generazioni. Le ho scritto in più occasioni. E mi pare abbia coscienza dei reali pensieri e sentimenti della gente. Lo vedo dagli editoriali, dai resoconti sulla guerra, dove oltre i fatti si considerano i sentimenti, ed è sempre più forte la richiesta di atti concreti. Il legame tra papa Francesco e le persone è forte, lo si legge anche dai suoi pensieri su Twitter che accompagnano le giornate di tutti noi, e nella preghiera che ha scritto per chiedere perdono al Signore per la guerra. Questo è l’esempio forte che tutti i soggetti 'laici' richiamati nell’Angelus devono prendere a modello. Non ci sono altri modelli. Le donne e gli uomini del mondo vogliono con papa Francesco la Pace, e i loro rappresentanti devono lavorare ogni giorno per questo.

Giacomo Zanella, Padova


Sono d’accordo con lei, gentile lettore, e spero che l’Italia sia il primo Paese a dare seguito concreto al motivato e sempre più accorato appello del Papa. Per questo sono davvero felice delle parole misurate eppure nette scandite ieri ad Assisi dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella sulla necessità di costruire la pace con mezzi coerenti con la pace stessa.

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