La triste guerra tra tifosi a Napoli autogol del calcio ripiegato su di sé
venerdì 17 marzo 2023

E che dire di quella selva di espressioni e di aggettivi rubati e trasposti da un campo all’altro, quello di calcio della Champion e l’altro di Guerra? Che dire del racconto della guerriglia urbana, in palio non il passaggio ai quarti di una competizione calcistica, ma la vita, il futuro, la casa, il Paese? Una città, Napoli, “a ferro e fuoco”, scontri, battaglie, odi antichi (?) e trasversali, finanche transnazionali, di tifoserie gemellate, tra Germania e Italia, e pronte ad accorrere in aiuto ai fratelli in difficoltà...

A Zaporizhzhia, Bucha, nelle città ucraine sotto assedio, le “eliminatorie” sono di altro genere, e si svolgono, giorno per giorno, nel girone infernale di una guerra che beffardamente, in campo calcistico, somiglierebbe a un derby tra popoli fratelli. Lo sport, e soprattutto il calcio, non si fa certo scrupolo di ricorrere a un vocabolario con l’elmetto. Ma stavolta tutto è apparso come una spudorata commistione.

Non ha più senso l’alibi del simbolismo. Non occorre più immaginare: campo di battaglia non è più appena un’espressione, gli scontri e le devastazioni non fanno più pensare, almeno in prima istanza, alle gesta dei teppisti da stadio o alla resa dei conti di tifoserie rivali. C’è un altro piano, la guerra, che ha avocato tutto a sé, come a mettere in fila, quasi in senso gerarchico, la drammaticità delle cose.

Proprio per questo sono apparse insopportabili come non mai le immagini del centro di Napoli dato perfino alle fiamme, invaso da orde di facinorosi che, insieme alla violenza, trasmettevano disperatamente il senso della banalità del male. Insieme all’altro, non meno grave, della resa, dell’ineluttabile attesa di incidenti dati quasi per scontati, annunciati fin dalla partita di andata a Francoforte. Temi di ordine pubblico, di fronte ai quali non può arrestarsi il senso di una inadeguatezza complessiva, di una vera e propria distorsione dei tempi che ha impedito di capire quale forma di contro-testimonianza può venire oggi da un mondo del calcio sempre chiuso a riccio nelle proprie contraddizioni e nei propri egoismi.

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