mercoledì 8 aprile 2015
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Gentile direttore, l’ancora recente batosta elettorale dei socialisti francesi del presidente Hollande alle amministrative è evidente. Il centro-destra di Sarkozy ha conquistato 67 dipartimenti su 101, partendo da 40. Alla sinistra ne sono rimasti solo 34 sui 61 che controllava fino a poche settimane fa. Il Fn di Marine Le Pen non ha alcun dipartimento, ma ha ottenuto 62 consiglieri e prima ne aveva uno solo. Il crollo dei socialisti non è da addebitare solamente alle questioni economiche e alle tasse. Hanno pesato molto le dissennate scelte etiche: il “matrimonio per tutti” (riferito agli omosessuali), l’impossibilità dei sindaci di fare obiezione di coscienza, l’aborto senza motivazioni mediche, le stanze del “buco” (per l’eroina), il “gender” in tutte le scuole e per ultima la cosiddetta “sedazione profonda” (una forma di eutanasia). Le tematiche etiche pesano molto e i cittadini, quando sono informati, lo dimostrano nel segreto dell’urna.
Gabriele Soliani, Reggio EmiliaHa ragione, gentile dottor Soliani. È proprio come lei dice e come anche a me è toccato ricordare spesso: le grandi questioni etiche contano. Tutte insieme, eppure ognuna con specifica valenza. Il Papa ci ha detto, con felice sintesi, che sono come «le dita di una mano». In Francia, poi, le responsabilità del presidente Hollande e del “suo” Partito socialista nella serie di scelte dissennate, che lei ricorda, sono arcinote. E il prezzo anche elettorale che la gauche ha pagato è, da questo punto di vista, giustamente salato. Attenzione, però, ad accreditare a una sola parte tutte le responsabilità e alle altre solo meriti. Faccio esempi concreti. La legge sul matrimonio gay è certamente una grave responsabilità del Ps, che l’ha imposta nonostante la grande e civile mobilitazione popolare nota come la Manif pour tous (cresciuta senza sponsorizzazioni e calcoli partitici) e nonostante l’altrettanto civile “resistenza” alla innovazione di molti sindaci, anche appartenenti allo stesso partito del presidente. Va però registrato (e noi in Italia l’abbiamo fatto per primi, in solitudine e con grande evidenza) che l’iniziativa più significativa contro il rischio (non ancora sventato del tutto) di una legalizzazione della pratica dell’«utero in affitto» è venuta da esponenti socialisti di spicco. Quanto alla legge francese sulla «sedazione profonda» è verissimo che è molto brutta (anche se non ancora pessima come le leggi eutanasiche adottate nel vicino Belgio o in Olanda), ma è andata speditamente in porto perché è purtroppo frutto della responsabilità condivisa dei grandi partiti francesi, socialisti e gollisti, che hanno deciso di peggiorare una legge molto migliore sul tema del “fine vita” che – anche allora insieme – avevano approvato pochi anni fa. Un’ultima notazione la riservo alla xenofobia, all’intolleranza per il diverso, predicata dai lepenisti che ne fanno bandiera e vorrebbero farne misura legale: è altrettanto eticamente insostenibile e dal punto di vista della morale cristiana risulta del tutto riprovevole. Ricordo tutto questo perché lei centra un altro punto cruciale: c’è un gran lavoro da fare per informare a fondo i cittadini su che cosa combinano politici spregiudicati, superficiali o mossi da cattive intenzioni. Non tutti sono uguali, ma a nessuno vanno fatti sconti su ciò che vale davvero.
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