L'urgente difesa della 'casa comune': gettare la zavorra dei soliti stili di vita
sabato 2 luglio 2022

Gentile direttore,
grazie per la breve ma incisiva riflessione di Alfonso Berardinelli nell’articolo «L’Abisso tra urgenza ecologica e abitudini» del 24 giugno scorso. Alla mattina quando esco in bicicletta e vedo tante persone guidare in città Suv e fuoristrada mi arrabbio molto! Perché io vado in bici e gli altri guidano mezzi che sono ingombranti e inquinanti! Ma faccio fatica anch’io a usare o comprare cose senza la plastica. Perché ho le mie 'abitudini'... È vero... siamo tutti molto indaffarati e non connettiamo pensieri e fatti. Che tristezza!

Federica Clemente


Proprio così, gentile e cara signora Clemente, ha ragione lei e ha ragione il sempre acuto Alfonso Berardinelli in quella sua bella rubrica: non sempre troviamo il tempo per connettere i 'pensieri' giusti e moralmente e ambientalmente sostenibili che riusciamo a concepire e i nostri concreti sili di vita. Ed è proprio questo che invece papa Francesco ci invita a fare... Per di più le regole che dovrebbero accompagnare le nostre scelte di acquisto consapevole e di uso responsabile, e che possono aiutare a cambiare abitudini sbagliate e a capovolgere inerzie deleterie, tardano a precisarsi o saltano, magari per il rincorrersi e accavallarsi di altre emergenze. C’è la pandemia, e confezioni e strumenti di plastica monouso tornano a dilagare (e con essa i rifiuti inquinanti di terra e acqua). C’è la guerra aperta in Europa e la 'crisi del gas', e allora torniamo a gettare carbone nelle nostre fabbriche di energia (con conseguenze disastrose, in particolare ma non solo, per l’aria)... Eppure questa grande emergenza ambientale e climatica, e la «conversione ecologica » a cui siamo chiamati, dovremmo tenerla saldamente e fraternamente al primo posto, e forse ci aiuterebbe a 'far pace' in tanti altri modi... La siccità ricorrente e sempre più grave in diverse parti della «casa comune », e soprattutto quest’anno, anche qui da noi ci ricorda che non c’è tempo da perdere e che un uso arrogante dello spazio che abitiamo e di cui siamo parte è semplicemente distruttivo... Grazie, e non sia triste, ma decisa.

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