L'aumento delle ingiustizie e il vero peso dei crimini
martedì 6 novembre 2018

Gentile direttore,
nel nostro Paese, purtroppo, le ingiustizie sociali sono sempre in aumento. E così l’illegalità. In queste condizioni, negli ultimi vent’anni, sono variati i rapporti tra l’Europa e l’Italia, così come tra finanza ed economia, ma la politica non è riuscita e non riesce a dare risposte e sicurezze ai cittadini terremotati e alluvionati. Anche il ruolo dei mass media è cambiato. E del rapporto tra cittadini e istituzioni è meglio non parlare, l’eccessivo indebitamento dello Stato, delle Regioni, ma anche dei Comuni aumenta sempre di più. I crimini sono sempre in aumento nel nostro Paese, i nostri politici nazionali, regionali e comunali sia di maggioranza, ma anche quelli di opposizione, non riescono più a dare quelle certezze e sicurezze al popolo e, quindi prende sempre più piede l’arroganza e l’egoismo di chi punta a creare panico, e a diffondere sentimenti di paura e terrore. Questi signori, cari governanti, non possono avere vita facile. Chi gioca sporco – sia in politica, sia nelle istituzioni, sia nella società – deve venire smascherato e, se ce ne sono i motivi, assicurato alla giustizia.

Antonio Guarnieri Cisternino (Br)

Comprendo lo spirito della sua lettera, gentile cavalier Guarnieri. Anche se lei tocca tasti diversi. Innanzi tutto, è vero che le ingiustizie aumentano, perché aumentano le disuguaglianze e crescono il disagio, l’emarginazione e l’autentica miseria. Ma, in realtà, nel nostro Paese non stanno aumentando i crimini, bensì il senso di insicurezza dei buoni cittadini. E questo è un problema davvero serio. A «giocare sporco», come lei dice, sono stati e sono sia i delinquenti sia certi spregiudicati spacciatori di allarmi esagerati. Entrambi ci funestano la vita, generando le nostre paure o, per i loro fini, manipolandole, spesso concentrando il fuoco della polemica e della vigilanza sui marginali e sui disperati. Per esempio: avrei preferito di gran lunga che nei mesi che sono alle nostre spalle invece di spingere le forze dell’ordine a concentrarsi sul commercio ambulante di spiaggia, si fosse data una spinta ulteriore e decisiva al contrasto duro dello spaccio di droga nel cuore delle nostre città. E noto con amarezza che, mentre si parla tanto del diritto a farsi giustizia da sé con una più ampia «legittima difesa», la “mala” dei colletti bianchi – corrompendo, speculando, intossicando – continua a fare affari…

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