«L'arte del silenzio»: piccolo cantico dedicato a chi parla troppo e a vanvera
mercoledì 27 ottobre 2021

Caro direttore,
vorrei condividere con lei e con gli amici lettori questi miei versi intitolati «L’arte del silenzio». Sono dedicati a coloro che parlano troppo e a vanvera. «Benedetto sii, mio Signore, / per frate silenzio che rinfranca lo spirito, / rasserena la mente, addolcisce lo sguardo / innalza i cuori verso di Te. // Benedetto sii, mio Signore, / per coloro che parlano poco / e hanno capito che ci hai dato una bocca e due orecchi / per farci dire una parola e ascoltarne settantasette. // Benedetto sii, mio Signore, / per la quiete dei boschi e delle campagne, / per le piccole chiese dei piccoli borghi, / per i giovani che guidano moto con marmitte omologate, / per gli automobilisti che non rompono con i clacson, / per chi in casa sa ben dosare il volume di stereo e televisore, / per coloro che a tavola non alternano un discorso ad ogni boccone, / per chi ancora si intenerisce guardando un’alba o un tramonto/ e si commuove ascoltando una sinfonia. // Benedetto sii, mio Signore, / per gli uomini e le donne che parlano a bassa voce, / che spengono i telefonini in chiesa, a teatro, al cinema e alle conferenze. / Beato sii, mio Signore, // per le ambulanze e le volanti della polizia / che fanno un adeguato uso delle sirene, / per i poeti che evitano di recitare / a tutti i costi le loro poesie / e per i genitori e i nonni / che non trascorrono le loro giornate / a decantare intelligenza e virtù di figli e nipoti. // Benedetto sii, mio Signore, / per chi non sta sempre lì a criticare il prossimo / e riesce a vedere la trave che ha nel proprio occhio e non la pagliuzza nell’occhio del suo vicino, / per chi è portatore di pace e di armonia, / per chi ama il silenzio / e ha compreso che principalmente nel silenzio / troviamo la strada che ci avvicina a Te!»

Raffaele Pisani napoletano a Catania

Benedetto Lui, sì. E benedetti, caro amico, quelli che sanno tacere per amore e parlare forte e chiaro ogni volta che è giusto e necessario.

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