Il murale di Milano per la Repubblica e ciò che sa fare la vera cooperazione
sabato 5 giugno 2021

Caro direttore,

leggo volentieri “Avvenire” perché posso trovare informazioni e opinioni che, anche se non sempre sono d’accordo, sono proposte in modo onesto e corretto, attente alle persone coinvolte e alle problematiche sollevate. Quindi niente “ma”. Scrivo perché ho trovato volentieri, a pagina 4 del numero di oggi, 3 giugno, una bella fotografia che ritrae il sindaco di Milano, Sala, davanti a un altrettanto bel murale che illustra la Festa della Repubblica. Felice, perché il murale è dipinto sulla parete di un palazzo che è costruito dalla Seao – Società Edificatrice Case Operaie –, cooperativa di cui sono socio e nelle cui case abito. Ora, leggendo la didascalia dell’immagine, non ho trovato cenno del fatto e mi dispiace che l’informazione sia, come dire, monca, perché la Seao, e i suoi amministratori, sono un esempio importante di cosa dovrebbe essere l’edilizia popolare, soprattutto in una città, come Milano, dove il pubblico ha rinunciato da tempo a esercitare un ruolo attivo nelle politiche abitative. La Seao ha una storia più che secolare, dato che è nata nel 1879 in seno al Consolato Operaio (1861) con lo scopo di costituire un capitale economico e sociale che permettesse di costruire abitazioni dignitose e migliorare il livello di vita degli associati, e, a partire dal 1898, diventa una cooperativa a proprietà indivisa (di queste realtà ce ne sono altre, a Milano, per un totale di 7.967 alloggi). Appunto nell’ambito di questa storia, la Seao ha acquistato un terreno nella zona Ortica di Milano e sta costruendo due edifici che arricchiranno la sua offerta abitativa; inoltre, fedele alla sua tradizione originaria, ha offerto lo spazio per il murale celebrativo della Festa della nostra Repubblica. Mi è dispiaciuto che questo non sia apparso nella didascalia.

Alberto Sabbadini, Milano


Mi dispiace del suo dispiacere, caro Sabbadini. E sono contento che lei me l’abbia manifestato, scrivendo un’efficace sintesi della lunga storia e del bel presente della cooperativa Seao. La sua garbata rimostranza mi mette in condizione di riparare alla mancata citazione della Seao nella didascalia che giovedì 3 giugno ha accompagnato la foto del murale realizzato grazie alla base artistica fornita da una foto-icona dedicata alla nostra Repubblica da Federico Patellari e alla speciale “tavolozza” (nel senso della grande parete da dipingere) offerta dalla sua cooperativa. Grazie, dunque. Ed evviva tutta la buona cooperazione, che in tanti settori continua a dimostrare che c’è un “pubblico” che germina dalla società e che non è sinonimo di statale (ma nemmeno di comunale o regionale) e contribuisce con grandi risultati a rendere migliore la vita nelle nostre comunità.

Fotogramma

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