Medici, infermieri, insegnanti, commessi, farmacisti, autisti di mezzi di trasporto pubblico, volontari, sacerdoti... sono tanti gli eroi dell’anno della pandemia. A partire da coloro che hanno garantito cure, sostegno e servizi essenziali all’intera comunità. Oggi però c’è un’altra categoria di eroi che preme ricordare. Anzi, di eroine: sono le mamme (senza nulla togliere ai padri, beninteso).
Le mamme giovani che hanno indossato il costume da equilibriste per camminare sul filo del telelavoro, della didattica a distanza dei figli e molto spesso della disoccupazione: sul totale di 249mila donne che nel corso del 2020 hanno perso il lavoro, ben 96mila sono mamme e di queste 90mila con bambini con meno di 5 anni. Le mamme anziane che i figli non hanno potuto visitare per mesi interi perché confinate negli spazi protetti di una Rsa o isolate per prudenza nelle proprie case. Le stesse che solo ora ricominciamo ad avvicinare grazie alle vaccinazioni e alle nuove disposizioni per gli accessi nelle Residenze sanitarie assistenziali, firmate ieri dal ministro alla Salute Speranza. La resistenza delle madri anziane è stata eroica, la loro "maternità sospesa" dolorosissima.
Ma oggi è la Festa della mamma e ci piace pensare che stiamo davvero vivendo, in queste ultime settimane, un tempo materno. Se non ancora di abbracci, di una ripartenza più solidale. Se non ancora di baci, di affetti più sinceri. Se non ancora di domeniche con le tavole imbandite nelle cucine e nei tinelli, di conversazioni più intime. Se non ancora di raduni familiari allargati, di (im)paziente e vigile attesa... Solidarietà, sincerità, intimità, pazienza, attesa sono tutte parole "al femminile". Parole materne.
Il tempo che viviamo e che ancora di più ci aspetta nelle prossime settimane è fatto di fatica e di speranza. È come un parto, a ben guardare. Dopo tanto aspettare, dopo un dolore inesorabile arriva il momento di guardarlo in faccia, il nostro futuro. E proprio quando, venerdì prossimo, 14 maggio, si celebrano gli Stati generali della natalità, organizzati dal Forum delle associazioni familiari, con la presenza naturale eppure eccezionale di papa Francesco e del presidente del Consiglio Mario Draghi, cosa c’è di meglio che immaginare l’Italia come una mamma anziana che incontra, oppressa ma finalmente ricompensata, i suoi figli?
E, insieme, come una mamma giovane, affaticata ma fiduciosa nel futuro, che stringe a sé il suo bambino? Il passato, il presente e il futuro dell’Italia, oggi, hanno volto di madre.