Essere per la vita costa sferzate. Ma si deve, semplicemente
mercoledì 17 novembre 2021

Caro direttore, Alfonso Signorini ha detto al Grande Fratello «noi siamo contro l’aborto», apriti cielo! Leggo sui social persone indignate, Selvaggia Lucarelli è più che indignata e di sicuro altre teste 'pensanti' si sentiranno offese e oltraggiate. Già mi immagino altri tiri al bersaglio verso il 'cattolico' Signorini. Capisco la fatica che fa la mia amica Marina Casini Bandini, presidente del Movimento per la Vita, e anche altri... certi temi (di un’importanza ciclopica) non si possono più trattare o se si trattano è per annientare un pensiero ritenuto 'fuori moda' dallo sciame dei social e di taluni siti acchiappa click. Mi sembra che stiamo vivendo un periodo in cui si stanno spegnendo, metaforicamente, tante luci. Quando Gesù tornerà sulla terra, che penserà di noi?

Marco Sostegni Vinci (Fi)


La vita non è semplice e nella vita di tutti e di ciascuno ci sono sempre complicazioni. E contraddizioni. Noi, uomini e donne, siamo fatti così. Eppure, alcune cose sono semplici. E addirittura elementare è la constatazione che quando una vita s’è iniziata, semplicemente c’è. E che fermarla – con l’aborto, con un colpo di pistola o di cannone, su un patibolo, sconvolgendo l’ambiente – non è come spegnere la luce quando si esce da una stanza. Quando una vita si spegne, se tu la spegni o la lasci spegnere, non si riaccende. Non qui, non ora. Noi non siamo Dio.

E Dio non voglia che una donna o un uomo si trovi a dover scegliere drammaticamente tra due o più luci, sapendo che una sola resterà accesa o che una dovrà comunque morire, perché quel buio procurato e accettato sarà un graffio scuro nell’anima e una domanda per sempre aperta, anche se forse inespressa.

Ogni vita, infatti, è una luce senza uguali. E non bisogna avere paura di dirlo. Non per accusare o giudicare nessuno, ma per amore della verità. Che cosa penserà, dunque, Gesù quando tornerà quaggiù di queste nostre esistenze sospese tra luce e buio? Non oso immaginarlo, caro amico. Ma so che cosa Lui si aspetta da noi, e che il Papa sempre ci ricorda: accoglienza e tenerezza per i piccoli, per i deboli, persino per gli 'sbagliati' (secondo il mondo). E penso che sia benedetta e benedetto chi lavora per tenere accese più luci possibile e non giudica la luce che gli altri e le altre sono, ma semplicemente le rispetta, le custodisce e le ama.

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