E continuiamo a fingere di non vedere a terra e in mare
giovedì 1 luglio 2021

Caro direttore,

come vede l’oggetto della mia lettera – «Fino a quando fingeremo?», – è uguale al titolo del suo editoriale di martedì 22 giugno scorso. Le chiedo solo una cosa: qualcuno le ha risposto? E per “qualcuno” intendo il presidente Mario Draghi e i vertici europei. Non so come si faccia a dormire tranquilli quando si sa che dalle nostre scelte egoiste e, in questo caso, sciagurate, dipende la vita da cani che quelle persone, tenute prigioniere e vessate in ogni modo, sono costrette a fare, senza aver commesso nessuna colpa che meriti l’imprigionamento. In condizioni che, oltretutto, griderebbero vendetta al cospetto di Dio anche se fossero riservate a dei criminali. Ma queste persone, che criminali non sono, sono imprigionate in quello Stato solo perché hanno pensato di emigrare dai loro Paesi di origine. Capisco bene che il nostro presidente del Consiglio abbia un bel po’ di problemi da risolvere, ma non mi pare proprio che questo possa essere l’ultimo come priorità. Sovvenzionare, e quindi approvare, chi gestisce in Libia prigioni abusive è a dir poco da incoscienti e, visto che ci diciamo cristiani, sarebbe ora di svegliare le coscienze. Buona giornata.

Fulvio Colombo, Briosco (Mb)


Non c’era da rispondere a me, caro amico, ma all’evidenza dei terribili fatti di violenza sessuale su giovanissime donne detenute, perché straniere e “migranti”, nei campi governativi in Libia. E nessuna risposta è arrivata. Anzi, solo una, indiretta e – meno male – non impegnativa per il governo italiano. Quella dell’ex ministro Minniti che ha sollecitato ulteriori finanziamenti ai capizona – diciamo così – libici secondo lo schema da lui stesso inaugurato, e che io definisco del “pagare, non chiedere, non vedere”. La ricetta per potersi dimenticare delle persone rinchiuse nei luoghi che le agenzie dell’Onu hanno definito «lager». Scrivo, oggi, queste righe con la morte nel cuore, per l’annegamento vicino a Lampedusa di altre persone 'ree' solo di essere emigrate. Ancora donne. E ci sono bimbi dispersi. Continueremo a fingere di non vedere, a terra e in mare? E fino a quando?

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI