Per il calciatore un affare da 622.000.000 di euro
giovedì 3 agosto 2017

Ma a voi, e mi rivolgo in primis al popolo degli stadi, sembra normale che per acquistare il cartellino di un calciatore di 25 anni, il “nipotino” di ’O Rey Pelè, al secolo Neymar Jr, una società, il Paris Saint Germain – club del gruppo qatariota che fa capo allo sceicco al-Thani – debba spendere fino a 222 milioni di euro? E attenzione: quella cifra è soltanto per “liberarlo” dal club che fino a ieri ne deteneva la proprietà, il Barcellona. Sì perché poi, tra ingaggio al giocatore (40 milioni), bonus, benefit, sponsor, annessi e connessi, si parla di un conto totale da 622 milioni di euro.

È il più grosso affare di tutti i tempi o la cifra astronomica più scandalosa mai versata per vedere un singolo mutandiere della domenica tirare calci ad un pallone? Se guardiamo l’affaire Neymar dalla parte di quella massa universale di nullatenenti della favela brasiliana che idolatra il suo ’O’Ney, beh è indubbio che scatta il cartellino rosso dell’immoralità. Ma siccome qui non stiamo più parlando di un calciatore ma di un’azienda vivente, la ditta Neymar padri&figli, allora gli esperti di finanzia pallonara intervengono d’anticipo per dirci che non c’è nulla di cui scandalizzarsi. Perché Neymar, di suo, porta nelle casse, comunque già piene degli sceicchi del Qatar, centinaia di milioni di euro dagli sponsor a cui da anni è legata la sua immagine: un volto e una pettinatura cangiante che nel solo Brasile in tv appare in media 6mila volte l’anno.

Ad ogni selfie, ad ogni colpo di mouse, il prezzario della Neymar padri&figli schizza ad effetto, e dà lavoro a decine di uomini e donne, membri della grande corte dei miracoli della stella brasilera. Neymar Jr è l’evoluzione della specie “fenomeno del football”, così come i magnati del deserto, i signori del Qatar sono la quintessenza del calciomercato postmoderno. Queste carovane di manager, per aggirare l’ostica palizzata Uefa del fairplay finanziario (in soldoni: vietato investire più di ciò che si incassa) che cosa fanno? Girano i 222 milioni sul conto di Neymar Jr ma non per l’acquisto del suo cartellino bensì come contratto da “testimonial” dei Mondiali di calcio di Qatar 2022.

Un dribbling degno del suo leggendario antenato “Manè” Garrincha. Uno dei tanti geni calcistici brasiliani finiti in miseria, che giravano senza procuratore e non avevano certo un padre avido e senza scrupoli (noto evasore) come Neymar Sr che solo per il disturbo da mediatore della compravendita del figlio ha chiesto 100 milioni di euro. Se a voi, tutto questo sembra normale... a noi no.

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