Decidere la pace con gli ucraini: serve saggezza più che eroismo
giovedì 2 giugno 2022

Caro direttore,
nello schieramento che ha condannato in modo radicale l’aggressione della Russia all’Ucraina sembra prevalere una linea, sostenuta dagli Stati Uniti d’America e dalla Gran Bretagna, che vorrebbe continuare lo scontro bellico fino alla vittoria sul campo, senza considerare le devastanti conseguenze che si avrebbero anche a livello mondiale. La proposta avanzata dal Governo italiano recepisce invece, almeno in parte, le opinioni dei cittadini che sono contrari all’escalation mi-litare, prevedendo il cessate il fuoco, la neutralità dell’Ucraina e l’autonomia dei territori contesi. Anche la Francia si muove in questa direzione, cercando di scongiurare l’allargamento di un conflitto che nasce nel 2014 come una guerra civile. Purtroppo, le reazioni alla proposta italiana sono state negative sia da parte di Putin che di Zelensky, pensando entrambi di arrivare alla fine della guerra con la forza delle armi. In questo contesto, trovo significativa la posizione assunta dall’ex segretario di Stato Kissinger. L’importante politico e diplomatico americano, intervenendo a Davos al World Economic Forum, ha esortato gli Usa e l’Occidente a non farsi travolgere «dall’umore del momento» cercando una sconfitta umiliante per la Russia in quanto ciò potrebbe peggiorare la stabilità europea. Kissinger ha ricordato inoltre come la Russia sia parte dell’Europa e che sarebbe un «errore fatale» dimenticare la posizione di forza che occupa nel Vecchio Continente da secoli e che l’Occidente non deve perdere di vista il rapporto di lungo termine con Mosca, pena un’alleanza permanente e sempre più forte di quest’ultima come la Cina. «Spero che gli ucraini – ha concluso – siano capaci di temperare l’eroismo che hanno mostrato con la saggezza».

Bruno Cassinari Piacenza


Penso, caro amico, che non si possa decidere nulla al posto degli ucraini, ma che si possa e noi europei si debba essere capaci di decidere insieme a loro. Ripeto: insieme. Henry Kissinger è un signore che non ha mai fatto mistero di considerare le “colombe” (cioè quelli che amano la pace e si battono per essa) uccelli «assai pericolosi». Non sono di questo avviso. Ma stavolta penso che Kissinger abbia ragione nel dire che l’eroismo senza saggezza, cioè senza lungimiranza, è un’attitudine rischiosissima. Far tacere le armi, fermarle e fermare massacri e sofferenze è l’unico obiettivo sensato

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