L’obiettivo della convivenza pacifica e il potere che ha ognuno di noi
sabato 11 marzo 2023

Gentile direttore,
vorrei ragionare brevemente a partire dall’editoriale di prima pagina di domenica 5 marzo che ha affidato a Mauro Magatti. Condivido appieno l'obiettivo di una convivenza universale, ma direi di più, di un rispetto universale verso il prossimo, gli “altri” più lontani e l'ambiente. Ma perché non rimanga un discorso incompiuto, mi faccio anche delle domande. Perché mai la Russia di Putin è arrivata a compiere un atto militare così aggressivo? E che cosa c'è di sbagliato in questa società mondiale che non è riuscita a svincolarsi dal potere militare e, dunque, dalla forza delle armi per “convivere”? Un cordiale saluto e apprezzamento per il giornale.
Stefano Mattiello

Domande enormi, gentile signor Mattiello. Che è giusto farsi e alle quali, proprio per questo, cerchiamo con umiltà e tenacia di cronisti di contribuire a rispondere con il giornale che mandiamo in stampa giorno dopo giorno. Cronache e riflessioni come quella lucidissima di Mauro Magatti (leggi qui) che lei richiama. Lo facciamo perché siamo consapevoli del fatto che le decisioni le prendono coloro che hanno il potere di guidare i governi e siedono nelle assemblee elettive, ma i cittadini e le cittadine – ovunque, e soprattutto nella nostra democratica parte di mondo – hanno una corresponsabilità decisiva. Una buona e libera informazione può aiutare a scegliere le classi dirigenti e a valutarne le scelte. Un pezzetto della svolta nonviolenta e della pacifica e rispettosa “convivenza delle differenze”, che porta ad affidare armi solo a chi tutela la sicurezza di tutti e non le rivolge contro altri popoli e altri Stati, è nelle mani di ognuno di noi.

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