mercoledì 17 giugno 2015
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È tipico dei giovani: se l’evento non c’è, si crea; se l’agenda langue, si riempie in un attimo; se l’estate è tranquilla, la si stravolge in un batter d’occhio. È tutto parte dell’ordinaria straordinarietà della gioventù e della continua capacità di stupire che anima le nuove generazioni. Credi che i ragazzi abbiano perso l’interesse per i grandi eventi, che se ne vogliano stare per conto loro perché tanto il prossimo anno c’è la Gmg in Polonia e invece in men che non si dica ti ritrovi piazze piene, una città "invasa", una grande festa a cielo aperto. E allora ti ritrovi a pensare che sarebbe davvero un peccato disperdere questa grande voglia di partecipare che guida ancora i ragazzi del nostro Paese.Se gli adulti perdono per un attimo la fiducia nei loro figli adolescenti e giovani, loro li smentiscono immediatamente mettendosi per strada con il poco che sta in uno zaino e se ne vanno a Torino. Perché questo fine settimana in città c’è il Papa, si dorme fuori, si fa festa insieme, si prega, si vive una notte dello Spirito, si può incrociare lo sguardo dell’«Uomo della Sindone», si cammina lungo le vie calpestate dal santo dei giovani, don Bosco.All’inizio l’«Happening degli oratori» era stato pensato dagli organizzatori come un momento speciale della visita torinese del Papa assieme agli animatori e ai responsabili delle Pastorali giovanili del Piemonte. Insomma, un appuntamento che appartiene all’ordinario programma di questo genere di appuntamenti. Poi, la sorpresa: dall’Italia e dall’Europa in tanti hanno chiesto di poterci essere e ora la Mole si ritroverà a far ombra su una vera e propria «piccola Gmg» con almeno 50 mila partecipanti. Con tanto di musica e concerti, notti in sacco a pelo ospiti in parrocchie e oratori, catechesi, pellegrinaggi, una grande veglia e l’incontro con il Papa. Il messaggio è chiaro: i giovani hanno ancora voglia di esserci, di condividere, di stare assieme, di sperimentare il fascino del Mistero. Sarebbe davvero un peccato se i responsabili della vita ecclesiale e gli amministratori del nostro Paese sprecassero questi guizzi di entusiasmo: sono un enorme capitale di speranza per il mondo di oggi, per l’Italia di domani.
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