giovedì 8 luglio 2010
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Ben fatto. Edoardo ringranzia. Ringraziano Daniele e Chiara e Giuseppe. Rigraziano tanti altri ragazzi speciali e anziani speciali anche loro, sebbene ragazzi non lo siano più da tempo. E ringraziano le loro famiglie. Grazie a quanti – associazioni, giornalisti, politici di entrambi gli schieramenti – hanno contribuito affinché non si realizzasse una grave ingiustizia nei confronti dei disabili. E grazie al governo che ha fatto un errore e ha saputo correggerlo (ma sarebbe stato meglio pensarci prima, magari ascoltando il mondo dell’handicap...). Dunque cessato pericolo. Niente elevazione della soglia di invalidità dal 74 all’85% per ottenere la pensione (quei 256 euro che pure sono, e possono apparire, briciole...). Niente nuove e assurde regole restrittive per l’assegno di accompagnamento. Niente norme da azzeccagarbugli, capaci di rendere ancor più difficile la già complessa vita dei disabili in cambio di un risparmio risibile per le casse dello Stato. Tutto torna come prima ed è quello che si voleva, il minimo che ci si potesse ragionevolmente aspettare in questi tempui difficoli. Resta, invece, l’annuncio di una durissima lotta ai falsi invalidi. Bene, benissimo. Sono per primi i disabili e le loro famiglie  a chiederlo con forza. I truffatori non solo tolgono risorse a chi ne ha davvero diritto e bisogno, ma soprattutto speculano sulla sofferenza e sulla solidarietà. Speculano su coloro che combattomo ogni giorno la dura e dolorosa battaglia della disabilità e su chi li sostiene con impegno e sensibilità, anche nelle strutture pubbliche. È questo lo scandalo, il cancro sociale che va estirpato davvero e con convinzione. Fino in fondo. Vanno colpiti funzionari e medici compiacenti (e, magari, corrotti). Ma anche quei politici, e purtroppo i casi accertati dalla magistratura non sono pochi, che dei falsi invalidi fanno merce di scambio: una pensione in cambio di voti. Ben venga, dunque, la mano pesante. Dando i mezzi necessari a investigatori e ispettori. In fondo, "scoprire" quello che è davanti agli occhi di tutti non è poi così difficile. Ci saranno veri risparmi e vera giustizia. Ma non basta.Edoardo ringrazia dal letto in cui è bloccato da 13 giorni per la frattura del femore. Scivolato a casa su un mezzo bicchiere d’acqua rovesciato per terra. Ma questa banalità per lui e la sua famiglia si moltiplica per cento. Non certo aiutata e alleggerita da chi dovrebbe farlo. La Asl RmC ha fatto sapere che la carrozzina arriverà non prima di una settimana. Servizio d’emergenza, non c’è che dire... Ecco, cessato il pericolo, facciamo un passo avanti. Verso quello che serve davvero. Lotta ai falsi invalidi, bene, ma poi sostegno per quelli veri e le loro famiglie. Non pietà, non assistenzialismo ma efficienti servizi, disponibilità umana, rapidità nel fare il logico e il possibile. Niente di speciale ma il riconoscimento, nei fatti e non solo a parole, del diritto a una vita (quasi) normale. I disabili e le loro famiglie ci provano tutti i giorni. Con fatica, spesso in solitudine. Ci vuole di più. Più attenzione e meno sospetti. Questi, per favore, dedicateli ad altri. I nostri figli hanno bisogno di tanto amore e questo lo hanno da mamma, papà e dai fratelli. Dallo Stato attendono almeno pochi ostacoli, anzi nessuno.
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