Ancora sul Rdc: gli strumenti si impara a usarli non si buttano via
martedì 9 novembre 2021

Caro direttore,
ha visto quante ruberie con il Reddito di cittadinanza? Anche malviventi e camorristi hanno preso quel denaro. Ma una soluzione ci sarebbe, abolire il Reddito di cittadinanza. Semplice! Magari qualcuno che ne avrebbe avuto bisogno resterebbe senza, ma a me cosa importa? Io non ne ho bisogno, peggio per loro. E non potremmo dimenticarci una volta per tutte di questi poveri? Ci portano solo tristezza. Come sarebbe più serena e spensierata la nostra vita se non pensassimo ai poveri! Tanto loro ci saranno sempre, non devo essere io a risolvere i loro problemi. Io non faccio del male a nessuno, sono cristiano, però non voglio seccature da parte di altri individui. Pensiamo poi a quante risorse economiche verrebbero risparmiate! Potremmo devolverle interamente a industriali, banche e presidenti delle squadre di calcio di serie A. Loro sì che ne hanno bisogno! Loro sì che sanno utilizzare bene il denaro pubblico! Viva l’Italia!

Carlo Vallenzasca Seriate (Bg)

Siamo d’accordo. E comprendo, caro amico, bene l’amara ironia che pervade la sua lettera: l’ennesima sul tema a causa della tambureggiante offensiva politico-mediatica per l’abolizione del Reddito di cittadinanza, cioè l’attuale strumento di contrasto alla povertà assoluta imperfetto e benedetto come sa chiunque si occupa dei problemi strutturali della nostra società e degli effetti della pandemia sociale scatenata dal Covid. Abolire il Rdc per colpa dei furbastri che lo hanno richiesto senza averne titolo (e sono stati scoperti!), sarebbe come decidere di abolire martelli o cacciavite perché qualcuno quando li usa si fa male oppure fa male a qualcun altro. Sarebbe come vietare la guida automobilistica privata perché c’è chi provoca terribili incidenti sulle strade. O, ancora, sarebbe come proibire la vendita di fiammiferi perché esistono i piromani. C’è poi, al fondo di certe polemiche contro il Rdc, l’idea sbagliatissima che alcune categorie di persone – gli uomini e le donne in condizioni di indigenza primi fra tutti – non possano essere protagoniste del proprio riscatto, che potrebbe invece venire solo da chi è già nato “riscattato” o comunque è già arrivato in cima. Lei e io siamo di un’altra scuola: tutte le persone, a prescindere dalla loro difficoltà o dal loro successo, sono protagoniste e possono esserlo di più e gli strumenti (come il Rdc) si mettono a punto e si impara a usarli, non si buttano via.

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