Rapiti di Haiti: il peso nei titoli dei preti, delle suore e dei laici
mercoledì 14 aprile 2021

Gentile direttore,

lamento il fatto che, sui cattolici rapiti ad Haiti, “Avvenire” di oggi abbia titolato sia in prima che a pagina 4 su «cinque preti e due suore». Il bell’articolo di Lucia Capuzzi dava pari dignità a tutti i componenti del piccolo gruppo diretto a festeggiare l’insediamento del nuovo parroco padre Jean Arnel Joseph alle porte della capitale. Anche ai laici! Rubo a un’amica la felice espressione «clericalismo da tastiera » per definire questo comportamento. Sono una fedele lettrice di questo giornale e spero sempre che possa fare un po’ meglio dei moltissimi altri, in Italia e nel mondo, che hanno titolato allo stesso modo. E poi, se proprio ci siamo dimenticati i laici, almeno titolare «due suore e cinque preti»: prima le signore, vero? Noblesse oblige...

lettera firmata

Colpito, anzi touché, cara lettrice. Sebbene non possa esserci dubbio sul fatto che l’obiettivo dei rapitori siano non tanto i fedeli laici cristiani, relativamente abbondanti ad Haiti, quanto i preti giudicati assai redditizi (anche più delle suore) al “borsino” locale dei sequestri. A essere “clericali”, prima di ogni titolista di giornale, sono i rapitori. Ma tutti i rapiti – anche il capo della locale massoneria, prelevato con la forza lo stesso giorno – sono in egual maniera alla nostra attenzione di cronisti e nelle nostre preghiere di credenti.

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