sabato 9 maggio 2009
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Il Papa in viaggio verso la Terra Santa è accompagnato dall’ombra di san Pietro che fece il viaggio inverso ( da Gerusalemme a Roma). Con Benedetto XVI è come se l’apostolo facesse a ritroso il medesimo percorso. Pietro che andò da Gerusalemme a Roma è la ' controfigura' potente di questo viaggio del Papa. Se non si tiene conto del tracciato di Pietro, non si vede bene cosa sta disegnando il tracciato di Benedetto. E come allora Pietro incontrò nel suo cammino terre non cristiane, lo stesso accadrà a Benedetto. Che si fermerà ad annunciare la sostanza del Vangelo dove qualcuno vorrà ascoltarlo. Un viaggio al contrario di quello di duemila anni fa. E però un viaggio esattamente come duemila anni fa, di annuncio e di testimonianza. Perché il Papa fa il Papa. Cioè Pietro. Non è capo di un organismo politico internazionale. Non è un mediatore incaricato da nessun Onu. E oggi, per così dire, Pietro ripercorre i propri passi. Ritorna sul suo tragitto. E ripercorrendo la strada fatta allora per andare ad annunciare il Vangelo e per morire a Roma divenendo, con il martirio, la ' pietra', come lo aveva chiamato il suo amato amico Gesù, Benedetto come Pietro riporterà sul luogo dove il cristianesimo è nato, la stessa fede di allora arricchita di tanta storia e di tante esperienze. Mostrando come l’annuncio cristiano non è contro alcuno, ma favorisce l’uomo in ogni luogo – e perciò potrà celebrare una Messa in un Paese quasi totalmente musulmano. In questo modo la fede degli inizi e la fede che ha duemila anni di storia si mostrano con lo stesso volto. Capace di miracoli.Come ad esempio spostare la montagna del pregiudizio secondo cui sono le religioni a minare la convivenza dei popoli. La santa Messa celebrata nella capitale della Giordania, non è solo il prodigioso segno che va in controtendenza rispetto ai luoghi comuni sul rapporto tra islam e cristianesimo. Prima ancora di essere un preziosissimo segno di dialogo e convivenza in un mondo dove, proprio coloro che spesso invocano dalla Chiesa più dialogo, sono fautori faziosi di rotture e di scontri, ad ogni livello, la Messa in Giordania è un gesto come quelli che Pietro faceva quando viaggiava. Un segno per i suoi ( e per tutto il mondo), un annuncio. È un segno poiché come per Pietro che si mise in viaggio, accadeva che al suo passaggio si radunavano le piccole prime comunità cristiane, allo stesso modo, in questo ' ritorno di Pietro sui suoi passi' le comunità non enormi di ora si radunano. E le parole che risuoneranno non saranno molto diverse da quelle risuonate nel viaggio di ' andata' da Gerusalemme a Roma. L’annuncio della speranza. E la ripetizione che Pietro per le prime tre volte compie nel Vangelo e poi, nel suo cuore, per tutta la vita: « Signore, tu lo sai che ti amo » .
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