mercoledì 20 settembre 2017
Per la Settimana mondiale della Fibrosi Polmonare Idiopatica (17/24 settembre) un corto d'autore (regista Davide Gentile) racconta di Michele, 53 anni, malato che non vuole cedere alla paura.
Michele e la fibrosi polmonare, l'importanza di non essere solo

Michele ha 53 anni, una moglie e una bimba. Il suo mondo crolla quando gli viene diagnosticata la Fibrosi Polmonare Idiopatica. Lui prova rabbia poi guardandosi allo specchio giorno dopo giorno decide di vivere il suo tempo godendo dell'aiuto e dell'affetto di chi gli sta vicino. È il contenuto del bel cortometraggio girato dal giovane regista Davide Gentile, parte di Vocisottacqua, il progetto di comunicazione di Reverb che ha l’obiettivo di sensibilizzare sulla malattia.

In questi giorni (dal 17 al 24 settembre) si celebra la Settimana Mondiale dell’IPF, nata per portare l’attenzione su questa patologia, sulla necessità della ricerca, di una maggiore informazione e formazione dei medici ma anche per ricordare l’importanza di non sentirsi soli e sapere a chi rivolgersi e dove trovare supporto.

Nel sito vocisottacqua.org è attivo un blog dove vengono raccontate le storie di alcuni pazienti, con interviste e fotografie e dove è possibile intervenire inviando il proprio contributo.

La Fibrosi Polmonare Idiopatica è una patologia polmonare di cui non si conoscono le cause che colpisce principalmente gli uomini sopra i 60 anni: gli alveoli si riempiono di tessuto cicatriziale che rende impossibile lo scambio di ossigeno e anidride carbonica del sangue. È una malattia che non ha una cura risolutiva e porta alla morte nel giro di alcuni anni; l’unica speranza di guarigione è il trapianto dei polmoni, che si può però effettuare solo in alcuni casi. Esistono farmaci che rallentano lo sviluppo della malattia e i suoi effetti sull'organismo, allungando le aspettative e la qualità della vita dei pazienti.

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