martedì 20 dicembre 2016
Un segnale di speranza anche nella Siria martoriata dalla guerra: l'albero di Natale nella città simbolo del conflitto. Non accadeva dal 2012.
Aleppo ha il suo primo albero di Natale dal 2012. Lo hanno realizzato gli scout #peacepossible4Syria (Twitter Caritas Internationalis)

Aleppo ha il suo primo albero di Natale dal 2012. Lo hanno realizzato gli scout #peacepossible4Syria (Twitter Caritas Internationalis)



Nel quartiere cristiano armeno di Aleppo, Aziziya, è stato innalzato un albero di Natale, il più alto della Siria, il primo dal 2012. Un segno di speranza, in una città diventato simbolo della crudeltà di tutte le guerre. Nel video tratto dal profilo Facebook di Sos Chretien d'Orient, rilanciato da Asia News, si vede una banda composta da giovani armeno vestiti da Babbo Natale; la loro esibizione è avvenuta martedì sera. Asia News commenta felicemente questa notizia, spiegando che Aleppo si è liberata in questi giorni da jihadisti e ribelli, che nonostante tutti gli sforzi, non sono riusciti a «uccidere lo spirito di tolleranza e convivenza tra religioni ed etnie».

In piazza, a festeggiare insieme la liberazione della città dai jihadisti e il Natale che si avvicina, c'erano musulmani e cristiani, in barba al proselitismo esercitato dai gruppi salafiti e jihadisti i quali per 4 anni «hanno cercato di imporre un islam takfiri e wahhabita».

Le persone originarie di Aleppo ritornate in città dopo la liberazione sono circa un milione

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