martedì 18 luglio 2023
La città martire occupata dall'esercito del Cremlino è un cantiere a cielo aperto. Le abitazioni negate agli ucraini rimasti senza un tetto. La ricostruzione per cancellare la distruzione della guerra
Un cantiere aperto vicino al porto dalle autorità russe per cancellare la distruzione a Mariupol

Un cantiere aperto vicino al porto dalle autorità russe per cancellare la distruzione a Mariupol - Telegram-MariupolNow

COMMENTA E CONDIVIDI

Sui cartelli vengono definiti «appartamenti di pregio con vista mare». Costruiti in poco più di un anno sulle rovine di un condominio. Al civico 82 di viale Nakhimova erano stati i colpi d’artiglieria russi a radere al suolo la palazzina in cui vivevano decine di famiglie. Accadeva nel marzo 2022 quando Mariupol era sotto assedio. Le truppe di Mosca l’avrebbero definitivamente conquistata a fine maggio per strapparla all’Ucraina. Oggi i nuovi appartamenti voluti dalle autorità d’occupazione sorgono al posto del precedente edificio. E sono tutti in vendita. Con annunci in russo, la lingua diventata quella ufficiale della città martire sul mare d’Azov.

Video

«Pura speculazione. Non hanno minimamente preso in considerazione il fatto di assegnarli gratuitamente ai residenti di Mariupol che prima dell’attacco vivevano nello stabile», denunciano gli abitanti rimasti in città. Ucraini, s’intende. Nessuno sa quanti siano ancora. Sono quelli che i russi vogliono mettere nelle condizioni di andarsene oppure di “convertirsi” all’invasore obbligandoli a prendere il passaporto di Mosca. I messaggi «d’indignazione», insieme alle foto rubate, arrivano in maniera clandestina via Telegram, aggirando la censura e i controlli russi. Compreso il grido di rabbia di Anna, madre di quattro figli, che abitava nel condominio sfregiato. «Ho fatto domanda per una casa nuova. Ma gli occupanti l’hanno respinta. Oggi sopravviviamo in una casa di otto metri quadrati. È lampante il disprezzo che hanno nei nostri confronti». E per evitare che qualche ex proprietario potesse farsi avanti, gli agenti immobiliari legati al nemico hanno già fatto sapere che tutti gli alloggi sono prenotati.

A Mariupol gli annunci per la vendita delle case volute dalle autorità russe

A Mariupol gli annunci per la vendita delle case volute dalle autorità russe - Telegram-MariupolNow

L’operazione “ricostruzione” in viale Nakhimova è lo specchio di ciò che sta avvenendo nella città che Putin considera già parte della Federazione. Si vuole mostrare un ex capoluogo che rinasce per volontà russa dopo essere stato devastato dagli stessi russi. Ed è un pullulare di cantieri. E di avvisi di migliaia di nuove case a disposizione di chi intende acquistarle. L’assunto è che siano cittadini russi. Per cambiare volto alla comunità e colonizzarla. «Abitazioni dotate di ogni comfort» si legge negli striscioni intorno alla recinzione che circonda il cratere al posto della “palazzina dell’orologio”. Distrutta anche quella. E il complesso destinato a rimpiazzarla porterà lo stesso nome. «Un affronto», sostengono gli abitanti.

Un edificio in costruzione, voluto dalle autorità russe, per cancellare la distruzione a Mariupol

Un edificio in costruzione, voluto dalle autorità russe, per cancellare la distruzione a Mariupol - Telegram-MariupolNow

Sarà d’impronta russa anche l’ex cinema “Komsomolets” e la nuova scuola per 560 alunni che, si fa sapere sul web, è in costruzione «dopo aver abbattuto gran parte degli alberi del vicino parco». I nuovi edifici targati Mosca vengono usati anche come strumento di propaganda. Nelle tv russe si susseguono i reportage sul quartiere di Nevsky che gli aggressori stanno realizzando. «Ma di fronte agli appartamenti in via di esecuzione ci sono ancora le case distrutte dei residenti di Mariupol – denuncia gli ucraini –. Migliaia di persone vivevano qui e ora sono senza un tetto». Lungo le strade si provano a cancellare le ferite della guerra e dell’accerchiamento di un anno fa. Ma i ruderi sono ovunque. Come racconta il Museo municipale con 60mila reperti, distrutto per il 90% dai missili e mai restaurato, o via Torgava, una delle più antiche di Mariupol, dove si trovavano le palazzine signorili dell’Ottocento o il mercato storico e in cui oggi si vedono facciate bombardate o cumuli di macerie.

Un condominio bombardato a Mariupol, occupata dai russi

Un condominio bombardato a Mariupol, occupata dai russi - Telegram-MariupolNow

Certo, nonostante i tentativi di normalizzazione, la città continua a fare i conti con i raid che anche domenica hanno colpito il centro per «attaccare le retrovie russe», spiegano le forze armate di Kiev, o con le morti misteriose di soldati russi, forse vittime di attentati della resistenza. Il tutto mentre le autorità locali proseguono a tappe forzate la russificazione di Mariupol. Negli ospedali il personale ucraino è stato rimpiazzato da quello importato da Mosca: ma non è sufficiente e «la medicina è al collasso», fanno filtrare i residenti. E nella biblioteca comunale 1.500 libri sono stati sequestrati dalla polizia “rossa” perché ritenuti «estremisti» dal Cremlino. A scandalizzare l’Ucraina (e il mondo) è anche il murale dell’italiano Jorit (al secolo Ciro Cerullo) che in una palazzina della città ha raffigurato una bambina su cui piovono bombe con la scritta “Nato”. E il commento dell’artista napoletano sui social: «Ci stanno mentendo anche sul Donbass. Qui non c’è nessuno da liberare».

A Mariupol il murale anti-Nato dell'italiano Jorit (al secolo Ciro Cerullo)

A Mariupol il murale anti-Nato dell'italiano Jorit (al secolo Ciro Cerullo) - Telegram

La ricostruzione di Mariupol viene rigettata dall’Ucraina. Anzi, il sindaco in esilio, Vadym Boychenko, ha già lanciato il progetto “Mariupol reborn”, la “rinascita di Mariupol, da far partire non appena la città sarà liberata, ripete il primo cittadino. «Mariupol ha un futuro. E il nostro piano fa parte della grande ricostruzione dell’Ucraina. Si tratta di far risorgere la città dalle rovine e di creare una città nuova con un modello economico e una visione nuove e moderne», ha detto presentando il programma in Europa con l’obiettivo di cercare fondi per finanziare i cantieri. In questi giorni il sindaco ha fatto tappa in Francia e Gran Bretagna. Nel progetto si prevede anche di creare un memoriale delle atrocità nel teatro bombardato dai russi, dove sono morte centinaia di persone che lì si erano rifugiate per sfuggire ai missili. E nel sito dell’acciaieria “Azovstal, in cui si erano asserragliati i difensori della città prima di arrendersi, verrà realizzato un parco commemorativo.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: