venerdì 4 marzo 2022
Presa da Mosca la centrale nucleare di Zaporizhzhia. La Nato: nei prossimi giorni più morti e sofferenza. Cinque morti in un villaggio, tra cui 3 bambini. Mosca blocca l'accesso a Facebook e Twitter
Riprendono i negoziati. Onu: «1,2 milioni di profughi». Ancora bombe su Kiev

Reuters

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Nessun tregua ai bombardamenti: le sirene sono risuonate a Kiev e nel pomeriggio cinque persone, tra cui tre bambini, sono rimaste uccise dalle bombe cadute sul villaggio di Markhalivka, nella regione di Kiev. Ne ha dato notizia il Servizio statale per le emergenze ucraino, secondo il quale otto case private hanno preso fuoco a causa del bombardamento. Due bambini sono stati estratti vivi da sotto le macerie.

La colonna di blindati russi procede verso Kiev e secondo il Pentagono ormai la testa del convoglio si trova a 25 chilometri a nord da Kiev, anche se l'avanzata sta incontrando la resistenza degli ucraini, che hanno fatto saltare un ponte.

Mosca ha bloccato in tutta la Russia Facebook e Twitter.

Diplomazia al lavoro: i colloqui riprendono nel weekend

Il terzo round dei colloqui tra Russia e Ucraina, annunciato per l'inizio della prossima settimana, potrebbe essere anticipato a sabato o domenica. Lo ha detto Mikhaylo Podoliak, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, citato dalla Tass.

Joe Biden ha ricevuto nello studio Ovale il presidente finlandese Sauli Niinistö sullo sfondo della guerra in Ucraina e della minaccia di Vladimir Putin contro un eventuale ingresso nella Nato di Helsinki e Stoccolma, che resta uno dei nodi sul tavolo della crisi tra Occidente e Russia. Nel frattempo Biden ha inviato il suo segretario di stato Antony Blinken a Bruxelles per partecipare a alla riunione dei ministri degli esteri di Nato, G7, Ue, presenti anche i capi della diplomazia di Svezia e Finlandia. "Quello che l'Ue ha fatto in queste ultime settimane è storico", ha detto Blinken, ricordando inoltre che "la Nato è un'alleanza difensiva" ma che "se il conflitto viene da noi saremo pronti".

L'ondata di sanzioni imposte (ultime quelle americane contro 11 media controllati dall'intelligence russa per la diffusione di disinformazione volta a giustificare l'invasione dell'Ucraina) non ha finora fermato Putin e ora la preoccupazione diffusa alla Casa Bianca è che l'aver messo all'angolo il presidente russo possa spingerlo a scatenarsi e addirittura ad ampliare il conflitto. In effetti la situazione economica è già durissima: la Russia scivola sempre più verso il rischio-default, con un nuovo taglio del rating e un
'accerchiamento' finanziario da parte dei suoi avversari. Alle previsioni di "collasso" dell'economia russa fatta da Jp Morgan si accompagna però l'allarme della Banca mondiale di una potenziale "catastrofe" per l'economia globale.

Nei diversi incontri degli ultimi giorni alla Casa Bianca nella Situation Room, il timore di una escalation della violenza è emerso ripetutamente anche alla luce del fatto che lo 'zar', secondo l'intelligence, tende a raddoppiare gli sforzi e la rabbia quando si sente messo alle strette. Secondo il New York Times, come reazione Putin potrebbero colpire indiscriminatamente le città ucraine, invadere con maggior forza nel tentativo di compensare gli errori iniziali, lanciare cyberattacchi contro il sistema finanziario americano, aumentare le minacce nucleari e spingere la guerra al di là dei confini con l'Ucraina.

Il presidente russo ha avvertito coloro che si oppongono alle azioni della Russia in Ucraina di "non esacerbare la situazione" imponendo ulteriori sanzioni al suo Paese. "Non abbiamo cattive intenzioni contro i nostri vicini", ha detto durante una riunione del suo governo trasmessa da Rossiya 24, tv controllata dallo Stato. Il governo "non vede la necessità" che i Paesi vicini intraprendano ulteriori azioni che "peggiorino i nostri rapporti".

E' intervenuto anche il segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg, ribadendo che l'alleanza militare non ha intenzione di applicare una no fly zone nello spazio aereo ucraino – che significherebbe verosimilmente l'entrata in guerra contro la Russia – né di dispiegare truppe di terra o aerei militari in Ucraina. "Capiamo la frustrazione di alcuni ma sappiamo anche che se lo facessimo potremmo scatenare una guerra in Europa che coinvolgerebbe diversi paesi", ha aggiunto.

Il segretario Stoltenberg ha sottolineato che in Ucraina la situazione a causa dell'invasione russa nei prossimi giorni «sarà probabilmente peggiore, con più morti, più sofferenza e più distruzione». Aveva usato una frase simile giovedì il presidente francese Emmanuel Macron, che secondo un suo collaboratore sentito da AFP, dopo aver parlato al telefono con Putin avrebbe detto: «Il peggio deve ancora venire».

La premier lituana: irresponsabili gli appelli alla no-fly zone

Mentre il ministro della Cultura ucraino, Oleksandr Tkachenko, ha lanciato un appello "per chiudere i cieli sull'Ucraina in quanto gli aggressori russi stanno distruggendo i nostri siti culturali".
"La maggior parte dei crimini di guerra di Putin in Ucraina sono stati commessi dall'aria", ha detto Tkachenko, riferisce la Cnn online. "I missili e gli aerei russi stanno deliberatamente distruggendo i centri storici delle grandi città. Putin vuole cancellare il patrimonio e la cultura dell'Europa dalla faccia della terra. Un dittatore pazzo minaccia di distruggere la Cattedrale di Santa Sofia a Kiev, una chiesa dell'Unesco costruita nell'XI secolo", ha avvertito il ministero.
Gli appelli rivolti alla Nato affinché imponga una no-fly zone in Ucraina sono "irresponsabili" perché potrebbero trascinare l'Alleanza in un conflitto diretto con la Russia: così si è espressa la premier lituana, Ingrida Simonyte, nel corso di una conferenza stampa a Vilnius. "Tutti gli incoraggiamenti affinché la Nato venga coinvolta ora nel conflitto militare sono irresponsabili", ha detto. La no-fly zone resta comunque un'ipotesi lontana per l'Unione europea, perché significherebbe l'intervento diretto della Nato sui cieli dell'Ucraina per abbattere ogni velivolo (russo) che transita.

Reuters

Sale a oltre 1,2 milioni il numero di rifugiati ucraini che sono scappati dal Paese dopo l'invasione della Russia lo scorso 24 febbraio. Lo riferisce l'Unhcr che oggi ha diffuso i dati aggiornati alle 12. Attualmente, rileva, in particolare ci sono 649.903 rifugiati in Polonia (ossia il 53,7% del totale) su un totale di 1.209.976 rifugiati e 144.738 in Ungheria (il 12%), i paesi che hanno accolto finora il maggior numero di persone. In Moldavia sono arrivati 103.254 rifugiati (l'8,5% del totale), in Slovacchia 90.329 (7,5%), in Romania 57.192 (4,7%), in Russia 53.300 (4,4%), in Bielorussia 384.

Attaccata la centrale di Zaporizhzhia. Fiamme spente intorno alle 6:20

Bombardata la centrale nucleare di di Zaporizhzhia, la più grande d'Europa. Le autorità confermano: "Non sono state compromesse le strutture essenziali". Dopo l’attacco a Zaporizhzhia aumenta la paura per una “nuova Chernobyl”, nonostante il governo abbia chiarito che non è stata registrata una fuga radioattiva. "Due persone sono rimaste ferite" nell'attacco alla centrale nucleare di Zaporizhzhia. Lo ha detto il direttore generale dell'agenzia internazionale per l'energia atomica, Rafael Mariano Grossi in conferenza stampa. "Queste persone non sono operatori o tecnici della centrale ma fanno parte del personale di sicurezza che lavora nella centrale", ha precisato il direttore generale dell'Aiea.

Gli operai all'interno della centrale nucleare di Zaporizhzhia, nella città di Enerhodar, "stanno lavorando sotto la minaccia delle armi". Lo riferisce la Cnn che cita Petro Kotin, il capo di Energoatom, l'azienda di Stato ucraina che si occupa della gestione delle quattro centrali nucleari sul territorio. Kotin ha detto che le forze russe "sono entrate nell'area della centrale nucleare, hanno preso il controllo del personale e la gestione dell'impianto. Al personale è stato dato il permesso di entrare nella centrale per lavorare".

Attaccare una centrale nucleare costituisce un crimine di guerra: lo twitta l'ambasciata Usa a Kiev dopo il blitz russo contro l'impianto ucraino di Zaporizhzhia. "È un crimine di guerra attaccare una centrale nucleare. Il bombardamento da parte di Putin della più grande centrale nucleare europea porta il suo regno del terrore un passo più avanti", è il cinquettio.

Nel territorio di Kiev sono 15 i reattori attivi, divisi in 4 impianti. Le operazioni militari potrebbero mettere a rischio la sicurezza di queste centrali: ecco dove sono e quali pericoli si corrono.

La scheda sulla centrale nucleare di Zaporizhzhia

Zelensky, stanotte a Zaporizhzhia sfiorata la fine d'Europa

Un disastro alla centrale nucleare di Zaporizhzhia sarebbe stato sei volte peggiore di Chernobyl. Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, secondo quanto riporta il Kyiv Independent. "Questa notte sarebbe potuta essere la fine della storia dell'Ucraina e dell'Europa", ha detto Zelensky, aggiungendo che i russi "sapevano cosa stavano colpendo, hanno mirato direttamente il sito". "Gente di Russia, come è possibile. Abbiamo combattuto insieme le conseguenze del disastro di Chernobyl del 1986. Ve lo siete dimenticato? Se ve lo ricordate non potete stare in silenzio. Dite ai vostri leader che volete vivere".

Smentita la notizia della fuga di Zelensky in Polonia. Parlamento ucraino: è qui con noi

A proposito della presunta fuga del presidente ucraino in Polonia, secondo quanto affermato dalla Duma, vale a dire il Parlamento russo la notizia è stata smentita dallo stesso Parlamento ucraino: "Gli occupanti hanno diffuso un altro falso dicendo che il presidente Volodymyr Zelensky ha lasciato il Paese. Non è vero, il presidente è a Kiev con la sua gente". Lo scrive sul proprio canale Telegram la 'Rada', il canale televisivo ufficiale del parlamento ucraino.
Sempre di oggi la notizia che Zelensky sia sopravvissuto ad almeno tre tentati omicidi negli ultimi giorni. Lo ha scritto il quotidiano britannico Times secondo il quale mercenari del gruppo Wagner e forze speciali cecene sarebbero stati incaricati di ''eliminare'' il presidente dell'Ucraina. Il giornale afferma però che i funzionari ucraini sarebbero stati informati dei piani da alcuni membri del Servizio di sicurezza russo contrari alla guerra. Il Times riporta inoltre che il gruppo Wagner ha subito perdite nei diversi tentativi di assassinare Zelensky: un attentato sarebbe stato sventato sabato alle porte di Kiev, dove i killer ceceni sarebbero stati ''eliminati''.

La mappa degli attacchi russi in Ucraina

Il bollettino di guerra somiglia sempre più a quello di una mattanza tutt’altro che vicina al termine. Ad ogni ora che passa aumenta la potenza di fuoco e si moltiplicano i centri posti sotto attacco. Mentre da Kiev a Leopoli le sirene suonano fin dall’alba, nel resto dell’Ucraina non c’è un solo luogo in cui trovare un riparo sicuro e alla larga dal fuoco incrociato.
Le Nazioni Unite provano a registrare il numero esatto delle vittime, specialmente tra i civili. Ma anche stamani hanno dovuto allargare le braccia: non c’è modo di sapere quanti siano stati fino ad ora i morti.

Dalle 4 del mattino del 24 febbraio fino al 2 marzo 2022, l’Ufficio Onu per i diritti umani (Ohchr) ha registrato 802 civili colpiti, tra cui 249 persone uccise. “Ma il costo umano degli scontri in corso è probabilmente molto più alto - precisano i funzionari -, poiché gli ostacoli all’accesso e le condizioni di insicurezza rendono difficile verificare il numero effettivo di morti e feriti”.



La mappa del campo di battaglia si estende. I principali centri urbani come Kharkiv (est), Kherson (sud), Mariupol (sud-est) e la capitale Kiev, sono stati testimoni degli scontri più intensi dall'inizio dell'offensiva militare russa. Gli insediamenti lungo la "linea di contatto" negli oblast, l’equivalente delle nostre Regioni, di Donetska e Luhanska, come Volnovakha, Shchastia e Stanytsia Luhanska, sono stati pesantemente colpiti.

Molte città continuano a essere l'obiettivo di un incessante bombardamento che ha causato danni significativi alle infrastrutture cruciali e ha ulteriormente limitato l'accesso ai servizi vitali. I “rifornimenti critici”, tra cui cibo, medicine e articoli per l'igiene di base stanno diventando sempre più scarsi nelle aree più colpite, mentre la diminuzione delle riserve di denaro, i bancomat a secco e i servizi di trasferimento di denaro sospesi hanno fortemente ridotto la capacità delle persone colpite di acquistare beni di base anche quando i mercati sono funzionanti e accessibili.
“Il fabbisogno di acqua, servizi igienici e sanitari, specialmente nell'Ucraina orientale, continuano a peggiorare - spiega una nota dell’Ohchr - a causa dell'escalation delle tensioni che impediscono la realizzazione di lavori di riparazione urgenti, mentre l'accesso limitato rende più difficile fornire assistenza”.
A Mariupol, Sartana e Staryi Krym, circa 470.000 persone rimangono senza alcun accesso alla rete idrica. Le interruzioni nella fornitura energetiche hanno paralizzato i sistemi di riscaldamento in alcune delle zone più fredde dell’Ucraina.

L'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) afferma di aver ricevuto diverse segnalazioni non confermate di attacchi agli ospedali e alle infrastrutture sanitarie. Ci sono carenze critiche di ossigeno e di altri farmaci e forniture mediche. Per non dire della pandemia da Covid su cui ormai non c’è alcun controlloe e la filiera clinica per le cure è pressoché interamente saltata.

A Kiev, migliaia di persone continuano a riempire le sovraffollate stazioni ferroviarie nel tentativo di fuggire dalla capitale. Un numero crescente di persone è intrappolato nelle città sotto costante attacco. Secondo l'Alto commissariato per i rifugiati (Unhcr-Acnuur), un milione di persone sono fuggite dall'Ucraina nell'ultima settimana, quasi 150mila al giorno. “Un numero che - si legge in una nota di previsione - probabilmente aumenterà man mano che la violenza costante e la distruzione delle case faranno spostare più persone”.
La situazione dei cittadini di paesi terzi provenienti da paesi dell'Africa e dell'Asia meridionale e di altri gruppi etnici minoritari, compresa la popolazione rom, è particolarmente preoccupante. Ci sono state numerose segnalazioni di discriminazione e persino di violenza contro di essi. La popolazione rom è priva di documenti di stato civile, il che limita l'accesso a servizi essenziali, tra cui la sanità e l'assistenza umanitaria, poiché molti sfollati interni rom non sono stati registrati prima dell'attuale escalation del conflitto.


​In un video pubblicato su Twitter e girato da Reuters con un drone viene mostrata la devastazione dopo un bombardamento russo di Borodyanka, una cittadina fuori Kiev, dove giovedì gli ucraini hanno respinto un attacco dell'esercito russo. Sono stati colpiti e semidistrutti vari edifici residenziali. Il bilancio delle vittime sarebbe altissimo: si parla di 100 persone rimaste sotto le macerie.


È stata distrutta dai bombardamenti russi la centrale termoelettrica di Okhtyrka, nel Nord Est dell'Ucraina. Lo riferisce il presidente della regione di Sumy, Dmytro Zhyvytsky. "La sala macchine è stata completamente distrutta, in città non c'è né riscaldamento né elettricità", ha riferito Zhyvytsky su Telegram, "stiamo cercando di risolvere il problema dell'evacuazione urgente della popolazione, perché tra un giorno i palazzi residenziali si trasformeranno in gelide trappole di pietra senza acqua, luce ed elettricità". Al momento, ha avvertito Zhyvytsky, non ci sono corridoi umanitari che consentano di far uscire i residenti dalla regione.

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