L'evacuazione dei feriti con un elicottero - Fermo immagine da video / Reuters
Si aggrava di ora in ora il bilancio delle vittime del devastante terremoto che la notte scorsa ha colpito il sudest dell'Afghanistan, da quasi un anno di nuovo in mano ai taleban. Circa mille persone sono morte e altre 1.500 sono rimaste ferite solo nella provincia di Paktika, secondo quanto riporta l'agenzia Dpa che cita il responsabile locale del dipartimento per l'informazione e la cultura, Mohammad Amin Huzaifa. Stando alla fonte, il bilancio - sempre provvisorio - si riferisce ai distretti di Gayan e Barmal di quella che risulta essere la provincia più devastata.
Il leader supremo, Hibatullah Akhundzada, ha detto che "centinaia di case sono state distrutte".
Lo United States Geological Survey (Usgs) ha inizialmente registrato una magnitudine di 6,1 gradi sulla scala Richter, portata poi a 5,9 gradi. L'epicentro del sisma è stato individuato nei pressi della città di Khost, capoluogo dell'omonima provincia situato circa 150 chilometri a sud-est della capital Kabul. Forti scosse si sono sentite fino a un raggio di 500 chilometri dall'epicentro, soprattutto in Pakistan, il cui confine è a soli 18 chilometri da Khost ma dove non sembra che il sisma abbia provocato danni particolari, ma anche in Iran e India.
Una giovane vittima in ospedale a Paktika - Ansa
Il Papa: alleviare le sofferenze della cara popolazione afghana
Stamani il Papa, al termine dell'udienza generale, ha rivolto il pensiero alle vittime: "Nelle scorse ore un terremoto ha provocato vittime e danni ingenti in Afghanistan: esprimo la mia vicinanza ai feriti e a chi è stato colpito dal sisma, e prego in particolare per quanti hanno perso la vita e i loro familiari. Auspico che con l'aiuto di tutti si possano alleviare le sofferenze della cara popolazione afghana".
Mobilitate Unicef ed Emergency
"Abbiamo inviato sette ambulanze e staff nelle zone più vicine al terremoto per supportare i soccorsi in loco e trasportare i feriti nei nostri centri di primo soccorso adiacenti alla zona colpita, in particolare nei distretti di Ghazni e Andar nella provincia di Paktika dove il terremoto ha provocato il maggior numero di vittime", spiega in una nota Stefano Sozza, responsabile di Emergency in Afghanistan. "Il timore è che le vittime possano aumentare ancora, perché molte persone potrebbero essere rimaste bloccate sotto gli edifici crollati". "Siamo stati chiamati questa mattina per un vertice d'emergenza insieme alle altre organizzazioni umanitarie presenti nel territorio - prosegue Sozza -. Questa ennesima tragedia non fa che peggiorare ancora una volta la condizione di fragilità e difficoltà economica e sociale in cui da mesi versa l'Afghanistan. Ora si renderà ancor più necessario sbloccare e aumentare tutti gli aiuti umanitari necessari al Paese".
"Le autorità di fatto hanno richiesto il supporto di team dell'Unicef e di altre agenzie delle Nazioni Unite che stanno unendo gli sforzi per valutare la situazione e rispondere ai bisogni delle comunità colpite" afferma Mohamed Ayoya, rappresentante Unicef in Afghanistan. "L'Unicef ha impiegato diversi team mobili per la salute e la nutrizione per fornire primo soccorso a coloro che sono rimasti feriti. L'Unicef sta anche distribuendo aiuti di base comprese attrezzature per cucinare, aiuti per l'igiene come sapone, detergente, asciugamani, assorbenti e secchi per l'acqua, vestiti caldi, coperte, tende e teloni. Siamo solidali con i bambini e le famiglie colpite in questo momento difficile".
Metà degli afghani è alla fame. A rischio bambini e donne incinte
Il sisma si è abbattuto su una popolazione che sta vivendo una crisi umanitaria di incredibili proporzioni. Secondo quanto riferisce il Programma Alimentare Mondiale dell'Onu, la perdita di posti di lavoro, la mancanza di contante e l'aumento dei prezzi "stanno creando le condizioni per una nuova classe di affamati in Afghanistan".
Sono già 22,8 milioni gli afghani - oltre metà della popolazione - che soffrono la fame. Il Paese si trova sull'orlo di un collasso economico, con la moneta locale ai minimi storici e i prezzi del cibo in aumento. Secondo i dati dell'organizzazione delle Nazioni Unite, la malnutrizione acuta è sopra la soglia di emergenza in 27 delle 34 province, e si prevede che peggiorerà, con quasi la metà dei bambini al di sotto dei cinque anni e il 25 per cento delle donne incinte e che allattano che hanno urgente bisogno di sostegno nutrizionale salvavita.