venerdì 29 settembre 2017
Gli estremisti battono i villaggi di due regioni del sud imponendo ai clan la consegna dei giovanissimi. Decine le famiglie scappate nelle città per salvarsi. Un altro attacco a base militare: 8 morti
Un gruppo di ragazzini viene trasferito in un campo di addestramento (foto tratta dal sito allAfrica.com)

Un gruppo di ragazzini viene trasferito in un campo di addestramento (foto tratta dal sito allAfrica.com)

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Una vera e propria campagna di reclutamento forzato di bambini è stata lanciata dai terroristi somali di al-Shabaab nelle regioni sud-occidentali di Bay e Bakool, stando a quanto riferito da diversi funzionari. Il gruppo, che controlla gran parte di entrambe le regioni, sta facendo pressioni all’interno dei villaggi per fare in modo che giovani e giovanissimi entrino a far parte della formazione islamista. “Hanno incontrato gli anziani dei clan e hanno imposto loro un numero preciso di reclutamenti”, ha sottolineato il governatore della regione di Bay, Ali Wardhere Doyow.

Lo stesso Doyow ha aggiunto che molte famiglie sono scappate insieme ai loro figli dai villaggi e si sono dirette verso città più grandi, come Baidoa, Dinsor e Bardale, proprio per sottrarsi al reclutamento dei minori. Secondo Abdishakur Yaqub Ibrahim, consigliere regionale che vive a Baidoa, sono decine i ragazzini tra i 9 e i 18 anni che sono riusciti a fuggire, tra cui molti suoi nipoti: “Quattordici di questi bambini sono venuti a stare da me, alcuni perché sono miei parenti, altri perché fanno parte del mio clan”. “Tre settimane fa – aggiunge Ibrahim – gli shabaab hanno convocato gli anziani e i dirigenti scolastici dicendo che volevano i ragazzi più giovani. Hanno detto che sarebbero stati istruiti e addestrati e che poi avrebbero combattuto contro gli apostati e Mukhtar Robow”. Robow è un ex alto esponente di al-Shabaab nativo di Bakool che ad agosto ha abbandonato la formazione. Secondo Ibrahim, gli shabaab hanno chiaramente detto che le famiglie che hanno due figli dovranno lasciarne arruolare uno, mentre quelle che ne hanno tre dovranno consegnarne al gruppo due. “Dicono che educheranno i bambini, ma li trasformeranno semplicemente in bombe umane”, sottolinea ancora. “Sono venuti a scuola, ma mio padre ha detto loro che non mi avrebbe consegnato – racconta un quindicenne fuggito dalla regione di Bay e arrivato a Baidoa -. A quel punto sono scappato e sono venuto a stare qui da mio zio”.


Già in passato varie organizzazioni per i diritti umani hanno accusato sia al-Shabaab che forze fedeli al governo somalo di utilizzare bambini soldato. Lo scorso anno l’Unicef ha stimato in 5mila i bambini soldato nel Paese, in gran parte reclutati dagli shabaab. La campagna di reclutamento del gruppo terroristico – autore di attentati non solo in Somalia ma anche in Kenya - sembra essersi intensificata nelle ultime settimane. Un mese fa le autorità della città costiera di Adalle hanno riferito dell’arrivo di oltre un centinaio di bambini fuggiti dal reclutamento di al-Shabaab nella regione di Galmudug.

Anche oggi il gruppo è entrato in azione colpendo l'esercito regolare. I jihadisti hanno attaccato e saccheggiato una base militare nel Sud della Somalia, uccidendo almeno otto soldati locali: lo hanno riferito fonti ufficiali e alcuni testimoni. L'attacco ha avuto per obiettivo un campo militare dell'esercito
nazionale somalo (SNA) situato a Barire, a circa 40 chilometri ad Ovest della capitale Mogadiscio
. Diversi testimoni hanno confermato che i combattenti shabaab hanno preso il controllo della base, che è stata saccheggiata, dopo aver combattuto contro i militari ed averne uccisi otto. L'altra sera, invece, un'autobomba è stata fatta esplodere davanti a un ristorante sul lungomare della capitale: tra le vittimi almeno 4 civili.


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