lunedì 5 febbraio 2018
Iniziato a Bruxelles il processo per una sparatoria con la polizia pochi giorni prima dell'arresto. Il terrorista no: «I musulmani sono trattati nel peggiore dei modi. Ho fiducia in Allah»
Salah Abdeslam (a destra con il volto celato perché non ha autorizzato le riprerse) in aula a Bruxelles (Ansa)

Salah Abdeslam (a destra con il volto celato perché non ha autorizzato le riprerse) in aula a Bruxelles (Ansa)

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L'unico terrorista sopravvissuto alla strage di Parigi, Salah Abdeslam, è giunto al tribunale di Bruxelles per la prima udienza del processo relativo alla sparatoria avvenuta alla rue du Dries una settimana prima della fine della sua latitanza, finita a Molenbeek pochi giorni prima degli attentati di Bruxelles del 22 marzo 2016.

Sotto un imponente dispositivo di sicurezza con elicotteri che sorvegliano, Salah Abdeslam, 28 anni, è arrivato nella sala del processo insieme a Soufien Ayari, il "terzo uomo" in fuga dal covo di Forest il 15 marzo 2016, dove durante una perquisizione legata agli attentati di Parigi del 13 novembre 2015 ebbe luogo una sparatoria con la polizia. In quel frangente restò ucciso il "secondo uomo" del gruppo che si nascondeva, Mohamed Belkaid. Abdeslam fu poi catturato dalla polizia il venerdì 18 marzo 2016. Il 22 marzo furono poi condotti gli attacchi terroristici a Bruxelles.

"Quello che constato è che i musulmani sono trattati nel peggiore dei modi, non c'è presunzione d'innocenza", ma "non ho paura di voi né dei vostri alleati, ho fiducia in Allah", ha affermato Abdeslam, rifiutandosi di rispondere ai giudici. "Il mio silenzio non fa di me né un criminale né un colpevole, vorrei che ci si basasse su prove scientifiche, non fare dell'ostentazione come i media".

L'uomo, da mesi detenuto in Francia in condizioni di massima sicurezza, è stato trasferito in segreto nella notte dal carcere di Fleury- Mérogis, alle porte di Parigi. Il suo avvocato, il belga Sven Mary, non ha rilasciato alcuna dichiarazione al suo arrivo in tribunale.

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