martedì 6 novembre 2012
​Un "no" a una nuova Costituzione egiziana che tenga conto solo di una componente della società - la sua maggioranza musulmana - ed escluda le altre è arrivato dal nuovo Papa copto, Tawadros II, insediatosi domenica scorsa.
Con il nuovo Papa copto la sfida del dialogo di Luigi Geninazzi
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Un "no" a una nuova Costituzione egiziana che tenga conto solo di una componente della società - la sua maggioranza musulmana - ed escluda le altre è arrivato dal nuovo Papa copto, Tawadros II, insediatosi domenica scorsa. "La bellezza della società egiziana è la presenza di musulmani accanto a cristiani - ha detto in un'intervista concessa poco dopo la notizia che il suo nome era stato sorteggiato per il ruolo di Papa della chiesa copta ortodossa, rilanciata oggi da al-Arabiya - La diversità è forte e bella".
"Se sarà presentata una buona costituzione, in cui ogni cittadino si ritrova - ha proseguito - non ci sono dubbi che l'Egitto si svilupperà. Ma se la costituzione si rivolge solo a una parte della comunità e ne ignora un'altra, allora porterà indietro la società intera". Interrogato su cosa farebbe se dovesse emergere una nuova costituzione troppo carica di riferimenti all'islam, Tawadros ha spiegato: "Faremmo obiezione", pur precisando che non chiederebbe ai suoi seguaci di scendere in piazza a protestare. "La chiesa non svolge un ruolo politico - ha precisato - Se la religione e la politica si incontrano, si rovinano a vicenda".
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