venerdì 17 luglio 2015
Non si arresta la raffica di attentati-kamikaze, all'indomani della strage al mercato di Gombe, dove sono morte 13 persone.
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È di 13 morti il bilancio di tre attentati sferrati da altrettante baby kamikaze a Damaturu, capitale dello Stato di Yobe, nella Nigeria nord-orientale, nel giorno della fine del Ramadan. "Tredici persone sono rimaste uccise nelle esplosioni condotte da attentatori suicidi", ha confermato Markus Danladi, commissario di polizia di Yobe. "Gli attacchi sono stati compiuti da tre ragazzine minorenni. Quindici persone sono ferite", ha aggiunto. Secondo un portavoce militare, invece, il colonnello Sani Usman, gli attentati sono stati due, condotti da una donna anziana e da una ragazzina di 10 anni. Le esplosioni non sono state rivendicate ma portano - con ogni probabilità - la firma dei miliziani di Boko Haram, che si sono affiliati all'Is e seguono le direttive del Califfo, che ha invitato a intensificare il jihad in occasione della fine del digiuno sacro.La prima esplosione è avvenuta intorno alle 7.15 di mattina, ora locale, mentre i volontari della sicurezza si radunavano, in attesa dei fedeli, davanti a una grande area di preghiera a cielo aperto a Layin Gwange. "Due persone sono state uccise e tre ferite", ha raccontato un volontario, Ahmad Adamu. "Mentre ci occupavamo delle vittime, abbiamo udito un'altra esplosione a 500 metri", ha proseguito.Gli attacchi avvengono all'indomani della strage di almeno 49 persone in un mercato a Gombe, sempre nel nordest della Nigeria. Non è la prima volta che i Boko Haram utilizzano kamikaze di sesso femminile per i loro attentati; all'inizio del mese, ad esempio, una donna si era fatta esplodere in una chiesa evangelica, provocando 5 vittime.
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